Mediolanum ha archiviato l’esercizio 2013 con un utile pre-imposte record, a 544,1 milioni, in progresso del 9% rispetto al primato fatto segnare nel 2012. L’utile netto, invece, si è attestato a 336,6 milioni, in calo del 4% su base annua a causa di oneri fiscali non ricorrenti. Considerando l’acconto sul dividendo di 0,1 euro, il Cda proporrà una distribuzione a saldo di 0,15 euro a partire dal 22 maggio 2014, con stacco il 19 maggio. Sulla scia di questi risultati, a metà pomeriggio il titolo in Borsa di Mediolanum guadagna oltre tre punti e mezzo percentuali, mettendo a segno uno dei migliori rialzi del Ftse Mib.
Il totale delle masse gestite e amministrate è cresciuto del 12%, a 57,8 miliardi. La Banca ha registrato una raccolta netta di 3,3 miliardi. “Particolare attenzione merita la raccolta netta di fondi e gestioni – si legge in una nota del gruppo –, positiva per 4,5 miliardi”. I conti correnti e i conti deposito hanno raggiunto le 729.200 unità (+3%).
Banca Esperia, invece, ha registrato un utile netto di 1,5 milioni (di cui 0,8 di pertinenza del gruppo Mediolanum), rispetto a 5,1 del 2012. Il risultato sconta l’effetto di accantonamenti legati a oneri non ricorrenti per 11,5 milioni. In questo caso le masse amministrate si sono attestate a 15,3 miliardi in progresso dell’11%.
Con riferimenti ai mercati esteri, la Spagna ha registrato un utile netto di 26,3 milioni (contro i 7,2 del 2012), mentre la Germania ha accusato una perdita di 4,5 milioni in miglioramento dal rosso di 4,7 milioni del 2012. E’ inoltre stata effettuata una svalutazione dell’avviamento per 4,3 milioni, che ha portato il risultato finale in perdita di 8,7 milioni.
Le masse gestite e amministrate complessivamente per l’estero sono state per 2,8 miliardi (+26%). Il Cda ha deliberato di proporre all’assemblea dei soci (in calendario il 29 aprile) un dividendo di 0,25 euro.