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Mediobanca, utile record nel semestre. L’ad Nagel punta a remunerare gli azionisti oltre il 10%

Imagoeconomica

Mediobanca, ha chiuso il quarto trimestre 2023, che è il secondo dell’esercizio 23/24 per l’istituto, con 866,9 milioni di ricavi (839,4 milioni stimati dal consenso Bloomberg) e un utile netto di 259,9 milioni, oltre i 257,2 milioni delle attese degli analisti. Nel secondo semestre i profitti sono stati di 611,2 milioni, che rappresenta un record storico per il periodo. L’attenzione dell’istituto di credito guidato dal ceo Alberto Nagel per i mesi a venire è per la gestione dei risparmi e dei patrimoni, il coordinamento fra il wealth management e il corporate e investment banking, la riduzione degli asset ponderati per il rischio liberando capitale e per la stabilità delle commissioni nel tempo.

La banca evidenzia una “robusta generazione di capitale”, con un coefficiente Cet 1 al 15,3%, e conferma una “remunerazione degli azionisti in crescita”, con payout cash al 70% a “cui si sommerà il completamento dell’esecuzione del piano di riacquisto di azioni proprie per 200 milioni”. In maggio sarà pagato un acconto sul dividendo, il cui importo è ancora da deliberare.

A Piazza Affari il titolo Mediobanca per l’1,44% a 11,67 dopo un’apertura in rialzo dello 0,7% per 10,13 miliardi di capitalizzazione mentre il Ftse Mib è in rialzo dello 0,10%.

Nel semestre l’utile per azione è a 0,72 euro, +10% su anno

Nel semestre che si è chiuso al 31 dicembre 2023, i ricavi si sono attestati a 1,730 miliardi (+4,3% anno su anno) grazie ad un balzo del margine di interesse spinto dai tassi alti per 996,5 milioni (+18,2%), il risultato lordo ha chiuso a 842,2 milioni (+12,1% anno su anno) e l’utile netto a 611,2 milioni (+10%).

L’eps (utile per per azione) nei sei mesi si è attestato a 0,72 euro (+10% anno su anno), la redditività (Rote) al 13,3% (+60 punti base rispetto a giugno) in un contesto operativo ancora incerto per gli eventi geo-politici e la dinamica macroeconomica, ma che sul finire d’anno ha registrato una performance positiva dei principali mercati finanziari, alimentata dalle aspettative di un allentamento della politica monetaria. I risultati rappresentano un solido avvio del nuovo Piano One Brand-One Culture.

Le attese per i prossimi sei mesi

Mediobanca vede l‘esercizio 2023-2024 “in solida crescita rispetto al precedente”. I ricavi “sono attesi confermare il tasso di crescita previsto a piano (crescita media annua triennale del 5%)”, mentre “l’utile netto è atteso in sviluppo dopo costi operativi in crescita per le iniziative connesse al piano, ma sempre ad indice costi/ricavi stabile”. Il costo del rischio è “confermato in normalizzazione a livelli pre-Covid nel credito al consumo e in area 55 punti base a livello di gruppo”. L’obbiettivo al giugno 2026 è per ricavi pari a 3,8 miliardi, Rote 15%, eps 1,80.

L’ad Nagel: utile semestrale record oltre 610 milioni

Nella nota Nagel ha sottolineato che “il gruppo ha avviato positivamente l’esercizio 2023-24 ponendo solide basi per lo sviluppo delle iniziative di Piano, ottenendo risultati eccellenti in termini di crescita orientata al valore e a basso assorbimento di capitale. Il gruppo ha raggiunto il record storico di utile netto semestrale (oltre 610 milioni), riducendo gli attivi ponderati di oltre 2 miliardi, portando il Rote oltre il 13%. Guardando ai prossimi mesi, i principali business beneficeranno di un posizionamento favorevole in una fase di inversione del ciclo dei tassi e delle nuove iniziative strategiche volte ad implementare la vision del Piano One Brand-One Culture che vede il Gruppo affermarsi come Wealth Manager”.

Per gli azionisti possibile remunerazione oltre il 10%. A maggio l’acconto sul dividendo

La banca conferma la remunerazione degli azionisti con un payout ratio del 70% cash, cui si sommerà il completamento dell’esecuzione del piano di riacquisto di azioni proprie per 200 milioni. L’acconto sul dividendo 2024 verrà pagato a maggio 2024. “La remunerazione degli azionisti è cresciuta e pagheremo il nostro primo interim dividend nel maggio 2024 con la seconda parte nel novembre 2024”, ha sottolineato l’ad di Mediobanca, Alberto Nagel, nella conference call di presentazione dei dati. “Inoltre abbiamo in corso un buyback su circa il 2% del capitale”, ha ricordato il manager, sottolineando che Mediobanca è “perfettamente on track per raggiungere gli obiettivi di piano” e cresce “indipendentemente dallo scenario dei tassi”. La crescita, ha aggiunto, “è forte e molto efficiente in termini di generazione e assorbimento del capitale”.

“Il nostro obiettivo di creazione di valore è rispettato, quest’anno dovremo avere una crescita del 20% dell’utile per azione, contro il +14% medio nel triennio”, ha aggiunto Nagel durante la call. “La banca è fortemente patrimonializzata e continua a generare molto capitale, pensiamo di generare 200 punti base di capitale contro i 165 dell’anno passato. Con questo ritmo di ricavi e generazione di capitale le distribuzioni possibili agli azionisti sono di tutto interesse e si situano in un ritorno annuo superiore al 10%”(di total yield, dividendo più buyback). 

Dalle assicurazioni il maggior contributo all’utile

E’ stato il settore assicurativo quello che più ha contribuito al crescere dell’utile per 223,4 milioni (si tratta soprattutto della partecipazione in Generali), ma anche le attività di Consumer finance (credito al consumo) per 194,1 milioni, a seguire il Corporate e investment banking (108,3 milioni) e il Wealth Management (100,2 milioni), mentre le Holding Functions (tesoreria e funzioni centrali) hanno visto un -13 milioni.

Come è noto il 15 gennaio scorso c’è stato il rebranding di CheBanca! iMediobanca Premier, “importante pilastro del Piano 23-26” dice l’istituto in una nota “da cui è atteso un significativo contributo alla crescita del gruppo (circa 10 miliardi di maggiori TFA, Total Full Asset nel periodo dal giugno 23 al giugno 26)”.

Ridotte le attività ponderate per il rischio di oltre 2 miliardi

Mediobanca ha anche provveduto a ridurre in maniera strutturale gli attivi ponderati per il rischio in modo da dover assorbire meno capitale. In tal senso le TFA (Total Full Assets, ovvero risparmio gestito, amministrato e liquidità) salgono di 5,5 miliardi nei sei mesi a ad un totale di 94 miliardi (+4,4 miliardi sul trimestre precedente), trainate dagli afflussi di Asset under Managemement e Asset under Advisory (4,2 miliardi) che raggiungono 66 miliardi (+21% annuale). I depositi (27,7 miliardi) sono sostanzialmente stabili nel periodo. Le attività ponderate per il rischio (Rwa) sono in calo di oltre 2 miliardi nel semestre e di quasi 3,5 miliardi nei dodici mesi «per la dinamica selettiva degli impieghi (-3% annuale con il Cib a -11%, Consumer finance +4% e Wealth Management +3%) e per l’avvio di misure di mitigazione del rischio del CIB” (l’investment banking).

Costi/ricavi al 42%, costo del rischio in calo a 51 punti base

Il rapporto costi/ricavi resta basso e stabile (anno su anno al 42%). La qualità degli attivi prevede overlays elevati (245 milioni). Il costo del rischio di gruppo si attesta a 51 punti base (57 punti nell’ultimo trimestre). Le attività deteriorate lorde risultano in lieve calo “per la vendita di due posizioni corporate altamente coperte (2,4% lordo e 0,8% netto sul totale degli impieghi)”, mentre i crediti classificati Stage 2 sono in lieve aumento sul trimestre (5,9% lordo e 5,3% netto). Gli indici di copertura si confermano elevati: 69% per le attività deteriorate, 1,41% per i crediti performing e 3,74% per i crediti performing del settore Consumer finance.

Arma Partners: 24 milioni di ricavi in tre mesi

Nel corso del primo semestre è stata perfezionata l’acquisizione di Arma Partners, società di consulenza finanziaria specializzata nella Digital Economy, che rappresenta “un tassello fondamentale nella realizzazione del Piano in quanto contribuirà al 40% della crescita dei ricavi CIB (Corporate Investment Banking) nel 23-26 e ne favorirà la diversificazione geografica”, spiega Mediobanca. 
La boutique si conferma “tra i principali advisor in Europa nel settore digital economy con oltre 15 operazioni annunciate da luglio 2023 e ha contribuito ai ricavi della divisione per 24 milioni in tre mesi”.

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