Mediobanca ha registrato un utile trimestrale in calo, sebbene migliore delle attese, sostenuto dalle commissioni nette che hanno compensato il calo del margine di interesse (Nii) dovuto alla discesa dei tassi e dall’apporto di Generali. A Piazza Affari Mediobanca ha visto forti vendite in avvio di seduta il titolo ha aperto in ribasso del 7% a 14,4 euro per poi risalire leggermente a 14,58 euro ma sempre in calo del 6,45%.
L‘utile netto della banca di Piazzatta Cuccia è sceso del 6,1% a 330 milioni di euro nel primo trimestre luglio-giugno rispetto a un anno prima, ma è stato superiore al consensus degli analisti che si limitava a 319 milioni. I ricavi si sono attestati a 865 milioni di euro circa, sostanzialmente stabili rispetto a un anno fa, con un aumento delle commissioni del 29%. Margine di interesse a 485 milioni, in calo del 2% e sotto la stima di consensus fornito dalla banca, pari a 884 milioni di euro scontando la discesa dei tassi di interesse e il rialzo del costo del funding (2,52%; +25bps anno su anno).I ricavi sono cresciuti del 4,9% a 228,4 milioni e l’utile del 6,4% a 53 milioni.
Utile per azione a 0,40 euro. Parte oggi il piano di buy back da 385 milioni
L’utile per azione risulta così pari a 0,40 euro e il Rote al 13%. Rimane sostenuta la solidità patrimoniale del gruppo con un Cet1 ratio ratio cresciuto nel trimestre dal 15,2% al 15,4% e un Total Capital Ratio stabile al 17,9%. Oggi l’istituto bancario ha anche dato avvio al piano di acquisto di azioni proprie da 385 milioni, approvato dalla Bce lo scorso 7 ottobre e dall’assemblea degli azionisti il 28 ottobre. Il piano verrà eseguito entro giugno 2025 e comporterà la cancellazione dell’80% delle azioni proprie rivenienti dall’acquisto.
Contributo Generali cala a 105,4 milioni. Occhi su legge Capitali
I proventi da Tesoreria sono scesi a 39,2 milioni (da 47,5 milioni) a causa dell’attività di proxy hedging dei portafogli del banking book nelle Holding Functions (da 21 a 2,3 milioni) e l’apporto di Assicurazioni Generali è calato a 105,4 milioni dai 138,4 milioni dello scorso anno per i minori risultati non operativi e del calo del segmento Danni.
A proposito di Generali, l’ad ha precisato in una call successiva ai dati che Mediobanca non si sta ‘attrezzando’ per la presentazione di una lista di candidati per il rinnovo del cda delle Generali: “Abbiamo ancora da capire, come tutti, come si andrà a definire il quadro di regole che riguardano l’elezione del cda e quindi secondariamente quelle che saranno le intenzioni del cda di Generali” ha detto in merito alla possibile presentazione di una lista di Piazzetta Cuccia se le nuove regole della Legge Capitali convinceranno il board delle Generali a non depositare una lista del cda. “Dopo che questi due elementi saranno chiariti potremo prendere le nostre decisioni”, ha aggiunto. “Come tutti gli operatori dei mercati finanziari abbiamo uno scambio di vedute con l’esecutivo e noi, così come altri, abbiamo rappresentato migliorie a vantaggio di tutto il mercato, tutto il sistema. Poi a ognuno il suo mestiere, sta alla controparte, sta al Governo tirare le conclusioni”, ha aggiunto.
Confermati gli obiettivi del piano. Dividendo visto in crescita
Mediobanca ha confermato gli obiettivi definiti nel piano denominato “One Brand-One Culture”. Per l’intero esercizio 2024-2025 l’istituto si aspetta che la forza del Wealth Management continuerà ad incrementare le masse della clientela con una raccolta annua di 9/10 miliardi, mentre la crescita selettiva degli attivi e l’attività di efficientamento consentiranno di ridurre ulteriormente gli asset ponderati per il rischio (-3 miliardi in dodici mesi a 47,4 miliardi) anche con l’introduzione dell’impianto normativo di Basilea IV.
I ricavi dei business bancari sono visti in “moderata crescita” spinti dalla dinamica sostenuta (low double digit) delle commissioni, trainate dal WM e dai servizi a minor assorbimento di capitale del CIB. Il margine di interesse si manterrà “resiliente”, in particolare nella seconda metà dell’esercizio. Il cost/income si attesterà al 44%; il costo del rischio è previsto a 55 punti base; l’utile per azione è atteso crescere del 6/8%.
La remunerazione degli azionisti prevede una crescita del dividendo, con cash pay out confermato al 70% (acconto di dividendo a maggio 2025 e saldo a novembre 2025). La generazione del capitale è prevista portare il Cet1 a fine anno al 15,5%-16%.
L’ad Nagel: risultati migliori di sempre. Pronti a cogliere opportunità
“Dopo aver chiuso lo scorso esercizio con i risultati migliori di sempre, Mediobanca ha confermato anche in questo trimestre la crescita di tutte le sue divisioni, consolidando le principali iniziative del piano 2023-2026″, ha sottolineato l’ad, Alberto Nagel. “L’obiettivo prioritario per questo esercizio è un forte potenziamento delle piattaforme distributive fisiche e digitali tale da consentire una crescita robusta e sostenibile dei ricavi di tutti i business oltre l’arco del piano, pur in un contesto macro differente. Mediobanca è pronta a cogliere le opportunità dello scenario dei prossimi mesi, grazie al posizionamento favorevole nel contesto di tassi in calo, affrontando la volatilità del contesto con la sua gestione prudente dei rischi”.
Commissioni in aumento. Wealth Management raggiunge i 103 miliardi di masse
Nel piano di Nagel continua il focus su commissioni. Queste sono salite le commissioni in tutte le divisioni, iniziando da quelle che derivano dalla divisione Wealth Management, che rappresenta il 53,8% del gruppo, che hanno mostrato la miglior crescita: +14,9% a 124,4 milioni. Proprio il Wealth Management ha registrato una raccolta netta raddoppiata a 2,6 miliardi nel trimestre raggiungendo i 103 miliardi di masse totali, con ricavi cresciuti del 4,9% a 228,4 milioni e l’utile del 6,4% a 53 milioni. In progressione anche le commissioni da management +9% a 92 milioni, upfront +10% a 20 milioni e fees bancarie +11% a 25 milioni.
A brillare sono però le commissioni del Corporate and Investment Banking, cresciute del 26% a 83,7 milioni con un apporto della Debt Division in salita (da 17 a 21 milioni) e quello dell’Investment Banking di 32,5 milioni (+37%).