Terzo trimestre dell’esercizio 2022-2023 con una crescita a doppia cifra e 9 mesi da record per Mediobanca che ha presentato i propri numeri, annunciando che il prossimo 24 maggio saranno presentate le linee guida del nuovo piano strategico 2023-26.
Mediobanca: i conti terzo trimestre dell’esercizio 2022-2023
Mediobanca ha chiuso il terzo trimestre dell’esercizio 2022-2023 con un utile netto di 235 milioni, in aumento del 24% rispetto un anno prima. Il risultato batte le attese del consensus che si aspettavano profitti per 214. Rialzo a doppia cifra (+10%) anche per i ricavi, saliti a quota 760 milioni. In termini assoluti, si tratta del “secondo miglior trimestre di sempre”, sottolinea la banca guidata da Alberto Nagel che, nel trimestre di riferimento ha registrato anche un margine d’interesse di 446 milioni, in crescita del 2022.
Mediobanca: i conti nei 9 mesi toccano i massimi storici
Nei 9 mesi conclusi al 31 marzo, l’utile di Mediobanca si è attestato a 791 milioni, battendo le attese degli analisti pari a 770 milioni e registrando un aumento del 10%. Sono invece resciuti del 13% a 2,4 miliardi i ricavi, mentre il margine d’interesse è salito del 17,4% a 1,3 miliardi, con commissioni pari a 657 milioni (+1,9%).
Andando avanti con i dati, i costi di struttura hanno segnato un incremento dell’8,1% a 1 miliardo, per un rapporto cost/income sceso al 43%.
Sul fronte della solidità patrimoniale, il coefficiente Cet1 è aumentato al 15,4%, mentre il dato fully loaded considerando il payout al 70% e senza l’applicazione del Danish Compromise è al 14,4%. Quanto agli aggregati, gli impieghi verso la clientela sono cresciuti del 4% annuo e dopo un primo semestre in aumento di quasi 2 miliardi, nell’ultimo trimestre sono scesi da 53,6 a 53,2 miliardi (-0,8%), riflettendo “l’andamento selettivo delle erogazioni in termini di marginalità corretta per il rischio”. Le attività deteriorate lorde sono calate a 1,3 miliardi e sono il 2,4% degli impieghi, incidenza che scende allo 0,6% (pari a 333,8 milioni) al netto delle rettifiche.
La raccolta “ritorna a 58,8 miliardi dopo il picco di dicembre 2022 (62 miliardi) e sconta il rimborso dei finanziamenti Tltro, nonché la conversione dei depositi Wealth Management (da 28,8 a 27,5 miliardi) in risparmio amministrato e gestito”, fa sapere la banca.
“Nei nove mesi il gruppo ha saputo mantenere il livello più alto mai raggiunto di ricavi, di utile e di redditività (Rote del 13% sui livelli massimi delle banche europee), ottimizzando la gestione degli attivi e passivi e beneficiando del forte posizionamento in business artefici di una crescita di lungo periodo – ha commentato l’amministratore delegato Alberto Nagel -. La diversificazione del portafoglio di business ha favorito la crescita di tutti gli indicatori e ha confermato la nostra capacita’ di generare valore in diversi scenari di mercato preservando una prudente assunzione del rischio e una forte generazione e dotazione di capitale’. I risultati dei nove mesi, sottolinea la banca, sono ”’ai massimi storici, oltre i target di piano”.
Mediobanca vede ricavi sopra target di piano nel 2022-2023
Alla luce dei risultati dei 9 mesi, Mediobanca stima per l’intero esercizio 2022-2023 “ricavi nell’ordine di 3,2 miliardi, superiori al target di piano di 3 miliardi, di cui margine di interesse a circa 1,8 miliardi (+20% annuo) e commissioni nette oltre gli 800 milioni, pressoché stabili su base annua”. Il risultato operativo risk adjusted è visto a circa 1,5 miliardi,”’in crescita superiore al 15%, al netto di un costo del rischio previsto nell’intervallo 50-55 punti base”. Il payout cash è confermato al 70%.
Nagel sulla tassa sugli extraprofitti: ”È bene che le banche restino in buona forma”
‘Il nostro capitale ha una dinamica di generazione molto interessante, che sarà confermata anche nel corrente trimestre. Questo ci lascia un ventaglio di opzioni molto ampio che declineremo nel Capital Markets Day”, ha detto l’Ad di Mediobanca, Alberto Nagel, a chi gli chiedeva se l’istituto potrà valutare la distribuzione del capitale in eccesso agli azionisti, anche con buyback.
Rispondendo invece su Generali, Nagel ha affermato: “Vi rimando al Capital Markets Day in cui daremo la nostra posizione al riguardo”. Per quanto riguarda invece rafforzamento nel capitale di Francesco Gaetano Caltagirone, il manager ha dichiarato: “A noi compete la gestione del gruppo e il nostro compito è dare maggiori soddisfazioni possibili ai nostri azionisti, oltre a incentivare un engagement il più genuino e trasparente possibile con i soci”.
“Bisogna ricordare il percorso che hanno fatto le banche in questi ultimi 5-6 anni. Veniamo da anni di tassi negativi, non bisogna considerare solo la parte positiva, ma anche quella negativa”, ha detto Nagel in merito alla possibilità di nuove tassazioni sui profitti delle banche. “Oggi alle banche, come è ovvio, è dato un compito importante, quello di finanziare l’economia in un momento di stretta della politica monetaria – ha aggiunto -. È bene che le banche italiane restino in buona forma per assolvere a questi compiti”.