Mediobanca ha chiuso i nove mesi dell’esercizio 2018-2019, con un utile netto pari a 626 milioni di euro in ribasso dell’8,2%, ma sopra le attese degli analisti che avevano previsto un calo a 615 milioni. La banca sottolinea che l’utile dei 9 mesi precedenti comprendeva 95,9 milioni di plusvalenze nette, realizzate soprattutto con la cessione di Atlantia.
Prendendo in considerazione solo terzo trimestre, chiuso a fine marzo, l’utile è sceso invece a 175,5 milioni (da 205 milioni), anche in questo caso sopra le stime (pari a 165 milioni), mentre i ricavi sono calati da 639 a 607 milioni a causa del ribasso del margine di interesse (-3%, da 357 a 346 milioni, ma +1,3% rispetto allo stesso trimestre dell’anno scorso).
Nei nove mesi, i ricavi sono saliti del 4,6% a 1,88 miliardi di euro, con il margine di interesse che passa da 1,014 a 1,047 miliardi, in rialzo del 3,2%. Le commissioni nette crescono dell’1,1%, mentre i costi di struttura aumentano da 813,3 a 852,8 milioni (+4,9%). Il Cet1 ratio è invece aumentato nel trimestre dal 13,87% al 14,25%.
Su il risultato operativo, attestatosi a 870 milioni di euro (+7%) dopo un costo del rischio contenuto a 51 punti base.
“I nove mesi confermano il percorso di crescita di Mediobanca”, – sottolinea la società in una nota, mettendo in luce la “forte crescita” delle masse della clientela. E se il risultato di conto economico dell’ultimo trimestre è “in modesto calo” rispetto ai trimestri precedenti, questo “rallentamento non intacca il percorso” di sviluppo della società.
Le rettifiche su crediti mostrano sono calate del 7%, da 173,5 a 161,4 milioni.
Sui conti dei 9 mesi, sottolinea Mediobanca, pesano “i contributi ai fondi di risoluzione per 38 milioni (36,7 milioni), di cui 26,8 milioni relativi all’accantonamento ordinario al single resolution fund (26,3 milioni)”.
“Per l’esercizio 2018-2019 “prevediamo dei ricavi che a fine anno abbiano una dinamica di crescita come mostrato in questi nove mesi”, ha affermato l’amministratore delegato di Mediobanca, Alberto Nagel, nel corso di una conference call.
Rispondendo a una domanda su Kairos, il manager ha detto che “é una delle situazioni che stiamo esaminando” ma “solo nella prospettiva di fare un accordo con il management team basato su un progetto industriale forte”. Secondo Nagel, si tratta di una di quelle società in cui “il management svolge un ruolo essenziale”.
In relazione ad un possibile interesse per FinecoBank invece, Nagel ha dichiarato che “è una società di cui ammiriamo l’ad e il modello di business ma sulla quale non abbiamo alcun tipo di progetto e dossier. C’è solo amicizia e ammirazione”.