La protesta di Hong Kong si tinge di rosso sangue. Ieri, nella giornata più drammatica, c’è stato almeno un morto nell’ex colonia in rivolta: le comunicazioni tra i vari distretti della metropoli sono difficili perché ovunque ci sono picchetti di dimostranti che bloccano le vie. In questa situazione estrema ieri la Borsa è arretrata del 2,6%. La situazione stamane è, all’apparenza, più calma. Ma la tensione, palpabile, pesa sugli umori dei listini cinesi (Shanghai -0,3%) in avvio di una giornata che potrebbe essere molto importante per il futuro dei commerci. Stasera, infatti, Donald Trump terrà un atteso intervento al New York Economic Club sul tema dei dazi, non solo con la Cina: domani scade la proroga sulle indagini relative alle auto europee. È probabile che le sanzioni anti-Ue verranno evitate, ma con Trump non si sa mai.
Segnali di ripresa stamane su buona parte dei listini asiatici: il Kospi coreano guadagna lo 0,3%, il Nikkei di Tokyo lo 0,4%. Anche la Borsa di Singapore sale, +0,3%.
Nuovo record per Alibaba: nel “Single’s Day”, il giorno degli sconti sul commercio elettronico cinese, gli acquisti hanno superato i 38,3 miliardi di dollari.
Il cambio dollaro yuan è in calo dello 0,1%, anche se resta sopra la soglia psicologica di 7. Il rendimento del bond decennale del Giappone tocca nuovi massimi di periodo a -0,05% (+ 3 punti base).
La vacanza dei mercati obbligazionari Usa, ieri chiusi per il Veteran’s Day, ha favorito la ripresa della propensione al rischio. Il cambio dollaro yuan è in calo dello 0,1%, anche se resta sopra la soglia psicologica di 7. Il rendimento del bond decennale del Giappone tocca nuovi massimi di periodo a -0,05% (+ 3 punti base).
L’oro è poco mosso, a 1.455 dollari, dopo tre
giorni consecutivi di ribasso.
Calma quasi piatta a Wall Street in una seduta dai toni vacanzieri: Dow Jones
+0,04%, S&P -0,07, Nasdaq -0,13%.
Da segnalare il rally di Boeing (+4,5%): a gennaio il 737 Maxi potrà tornare a volare.
È in arrivo una maxi offerta di Kkr sul gigante delle farmacie Walgreen che potrebbe così uscire da Wall Street.
Poco mosso stamattina il petrolio Brent, a 62,4 dollari il barile, +0,3%.
BORSE DEBOLI IN EUROPA. ITALIA, SI RIVEDONO I PIR
Inizio di settimana tribolato per i mercati del Vecchio Continente, alle prese con le tensioni post (vedi Spagna) o preelettorali (Regno Unito), ma anche con le rinnovate fibrillazioni sul mercato del debito che, in una giornata peraltro tranquilla per la vacanza dei mercati dei T bond Usa, vede l’Italia di nuovo in prima linea. In questa cornice l’esecutivo punta al risparmio dei privati. La maggioranza punta a rivedere la legislazione attuale che ha affossato i Pir. È allo studio, anticipa il Sole 24 Ore, la proposta di potenziare i piani di risparmio raddoppiando i limiti d’investimento che passerebbero da 30mila a 60mila euro nel limite massimo di 300mila rispetto ai 150mila euro fissati dalla manovra 2017.
FRENA L’INDUSTRIA, PESA L’EFFETTO ILVA
In questa cornice, dopo cinque settimane all’insegna del rialzo, Piazza Affari (-0,19%) ha chiuso in pallido rosso a quota 23.489,93.
Nuovo calo a settembre della produzione industriale. A settembre segna un -0,4% mese su mese e un -2,1% anno su anno. Il tendenziale mostra un decremento per il settimo mese consecutivo. Le attese degli analisti per un -0,6% su mese e un -2,1% su anno.
Non si sblocca la crisi dell’Ilva. Giuseppe Conte dovrebbe rivedere a breve i vertici di ArcelorMittal per cercare in extremis una soluzione a una partita che sembra compromessa. Il governo, ha detto il premier, potrebbe valutare una nuova forma di scudo penale se Mittal “cambiasse idea e venisse a dirci che rispetterà gli impegni presi dal contratto, cioè produzione nei termini previsti, piena occupazione e acquisto dell’ex Ilva nel 2021”. Ma “il problema – sottolinea il premier – è industriale, non giudiziario”. Il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri ha bollato come una “pericolosa illusione” l’ipotesi di nazionalizzazione.
CITY IN ROSSO, STERLINA AI MASSIMI DA MAGGIO
In terreno negativo anche Francoforte (-0,23%). Tiene Parigi (+0,07%).
Madrid -0,06%: dopo una mattina di forti ribassi, limita i danni in chiusura. Nessun blocco ha ottenuto la maggioranza per governare.
Perdite più massicce per Londra (-0,42%), zavorrata dalle azioni che hanno una forte esposizione ad Hong Kong, come la casa di moda Burberry (-3%) e l’assicurazione Prudential (-2,3%).
Si rafforza invece la sterlina, +0,5% contro l’euro, ai massimi dallo scorso maggio dopo che Nigel Farage, il leader del partito della Brexit, ha dichiarato che i suoi candidati si presenteranno solo nei collegi dove il partito laburista è più forte con l’intento di non fare concorrenza a Boris Johnson.
Buone notizie per l’acciaio inglese. Il produttore di acciaio cinese Jingye Group ha annunciato un accordo preliminare per l’acquisizione di British Steel, promettendo di investire 1,2 miliardi di sterline nei prossimi dieci anni.
BTP SOTTO TIRO, SPREAD OLTRE QUOTA 150
In ascesa rendimenti dei Btp e spread in una seduta ad alta tensione in attesa della riapertura di oggi dei desk Usa. Il rendimento del decennale è salito di 5 punti base, all’1,25%, livello più alto da due mesi e mezzo.
Lo spread tocca quota 150 punti base per la prima volta da settembre.
Il Bund tedesco è stabile a -0,26%. Lo spread Spagna/Germania sul tratto decennale si è portato a 67 punti base, massimo da metà ottobre.
MEDIOBANCA: DEL VECCHIO È AL 9,889%: OGGI IL PIANO
Alla vigilia della presentazione dei business plan di Mediobanca, invariata a 10,44 euro, Leonardo Del Vecchio lancia un nuovo segnale sulle intenzioni di crescere in Piazzetta Cuccia. Mister Luxottica lo scorso 6 novembre ha comprato altre azioni di Piazzetta Cuccia portandosi al 9,889%. Il tutto in attesa di conoscere l’esito del dialogo con la Bce per salire fino al 20%. È quanto emerge dagli aggiornamenti delle partecipazioni rilevanti diffusi da Consob: l’investimento complessivo, per ora, si aggira intorno al miliardo di euro.
Unicredit (-0,9%) ha chiuso sopra i minimi toccati a metà seduta, ma prosegue la correzione dopo il rialzo della scorsa settimana prima e dopo i risultati. Hsbc ha rivisto al rialzo il target a 14,8 euro.
NORGES BANK PUNTA SU CATTOLICA
Andamento volatile per il resto del settore: Ubi Banca -1,8%, dopo i risultati annunciati venerdì. Deutsche Bank ha tagliato il target a 2,4 euro.
Al contrario bene Bper Banca (+1,66%): Hsbc ha alzato il target price a 4,85 euro. Intesa +0,66%.
Il settore più tonico in Piazza Affari è stato quello del risparmio gestito. Guidano la corsa Banca Mediolanum e Anima, entrambe +3%. Seguono Azimut (+1,7%) e Fineco (+1,4%).
Cattolica Assicurazioni -0,13%. Norges Bank, uno dei più importanti investitori istituzionali del mondo, ha superato la soglia del 3%, incrementando la partecipazione al 3,058% del capitale.
L’AUSTRALIA FA VOLARE SALINI
Ha preso il volo Salini (+5,23%): la società ha annunciato di essere nella shortlist per aggiudicarsi la costruzione del progetto Sydney Gateway; il valore complessivo del progetto per migliorare i collegamenti stradali dall’aeroporto e Port Botany fino al nuovo snodo autostradale di Sydney a St Peters Interchange, è di circa 1,5 miliardi di euro.
Debole il lusso, sull’onda dei timori per la domanda dall’Asia. Moncler-1,3%, Salvatore Ferragamo -0,1%, Tod’s-0,7%: potrebbero essere penalizzate dallo stop delle attività commerciali a Hong Kong.
AFFONDA FINCANTIERI, GIÙ PRYSMIAN E TIM
Tra le note negative spicca il calo di Fincantieri (-4%). La società continua a collaborare con la Commissione Europea per ottenere il via libera all’acquisizione di Chantiers de l’Atlantique e ritiene l’operazione un progetto industriale “valido”, la cui mancata realizzazione metterebbe a rischio posti di lavoro nel settore. Lo ha detto a Reuters il presidente di Fincantieri Giampiero Massolo, a margine di un evento a Milano.
Alla vigilia dei risultati Prysmian lascia sul terreno più
del 2%.
Tim -2%. Alcuni fondi Usa non sarebbero a favore dell’aggregazione con
Open Fiber in quanto l’operazione potrebbe essere bloccata dall’Antitrust.
FALCK SUPERSTAR: +105% IN UN ANNO
Seconda seduta in netto rialzo per Falck Renewables, +8,13% dopo i risultati più forti delle attese. Equita ha rivisto le stime al rialzo e ha portato la valutazione 3,95 euro. Oggi il titolo ha chiuso a 4,6 euro nuovo massimo dal 2008. Negli ultimi 12 mesi la quotazione è cresciuta del 105%.
Sale anche Zignago Vetro (+7,24%) dopo i risultati e la promozione di Equita a ‘buy’, target 12,6 euro.