Apre i battenti la biblioteca storica di Mediobanca. Nell’ufficio che vide al lavoro il fondatore Enrico Cuccia, dietro prenotazione e sotto l’occhio vigile di una telecamera, sarà possibile consultare 12.250 volumi messi a disposizione dall’istituto.
Per la gran parte (12.047) si tratta di libri ceduti in comodato gratuito dalla famiglia del noto giurista, nonché presidente e autore del patto di sindacato della Banca, Ariberto Mignoli, scomparso nel 2003. Per il resto (203) si tratta di volumi ricevuti in omaggio da Cuccia e Vincenzo Maranghi e appartenenti all’istituto. L’iniziativa è stata illustrata da Fulvio Coltorti, direttore emerito dell’ufficio studi di Mediobanca, assieme a Giorgio La Malfa, presidente del comitato scientifico dell’area storica dell’istituto. Sono intervenuti anche Mariapia Frigerio, Sergio Scotti Camuzzi, Renata Broggini e Gian Arturo Ferrari.
“Questa giornata – ha sottolineato l’amministratore delegato Alberto Nagel – è il completamento di un percorso iniziato 10 anni fa, un progetto che ci consente di continuare a ricordare la figura di una persona unica come Mignoli”.
Dei volumi raccolti, 4.507 sono libri antichi (editi prima del 1830) e 515 sono molto rari. Tra i contenuti, elzeviri, novelle, nozze, classici italiani ed esteri, storia di Venezia, teatro, geografia, spaccati di vita sociale del 1800 e 1900. E ancora, tra i testi di economia: le Meditazioni di Pietro Verri, sei volumi di Giammaria Ortes, le lezioni di commercio di Genovesi e molti atri classici italiani ed esteri. Il catalogo è consultabile all’indirizzo www.bibliotecastoricamediobanca.it, seguito dall’Area Studi Mediobanca, dove ci si può prenotare per la visione delle opere richieste.
“E’ importante, come diceva Mignoli, innovare senza improvvisazione – ha concluso Nagel -, innovare sapendo qual è la nostra storia, cioè che gli assetti del nostro capitalismo sono frutto della storia italiana, devono essere collocati nel periodo in cui si sono prodotti e con la storia devono evolvere”.