Nasce ufficialmente il “patto light” di Mediobanca. Il 20 dicembre è stato sottoscritto, l’accordo di consultazione tra soci di Piazzetta Cuccia che dal 1°gennaio 2019 prenderà il posto del vecchio patto di sindacato. Quello che, per intenderci, comprendeva anche a Financère du Perguet di Vincent Bolloré che lo scorso settembre ha deciso prima di disdire e poi di non partecipare al nuovo accordo di consultazione. Stessa decisione anche per Italmobiliare di Pesenti che partecipava con l’1%.
Confermate tutte le anticipazioni della vigilia: non sono previsti impegni né di blocco né di voto sulle azioni apportate. Unico obbligo è quello di “non porre in essere operazioni che facciano sorgere obblighi di Opa”.
La nuova intesa riguarderà in totale 183,8 milioni di azioni Mediobanca, cifra che in termini percentuali corrisponde al 20,73% del capitale sociale. Primo socio del patto light sarà Unicredit, con il 40,53% sul totale delle azioni apportate e l’8,4% del capitale generale. Gli altri sono invece il Banca Mediolanum con il 3,28%, Mediolanum Vita con lo 0,73%, Schematrentatré con il 2,10%, Fininvest con il 2% Fin.Priv. (di cui sono azionisti FCA, Generali, UnipolSai, TIM, Pirelli & C e Italmobiliare) con l’1,62%. Sotto l’1% troviamo gruppo Gavio, gruppo Ferrero, Angelini Partecipazioni Finanziarie, Sinpar, Mais Partecipazioni Stabili, Finprog Italia, Vittoria Assicurazioni e Romano Minozzi e gruppo Pecci.
In questo frangente occorre sottolineare che Fininvest ha sottoscritto il nuovo accordo di consultazione quota del 2% del capitale dell’istituto di Piazzetta Cuccia in suo possesso. Nel vecchio patto, la società aveva solamente lo 0,97% del capitale, mantenendo le altre azioni fuori dall’accordo. Arrotonda al rialzo anche il gruppo Pecci, che nel patto light avrà lo 0,53% del capitale a fronte del precendente 0,46%.
Queste correzioni al rialzo hanno fatto sì che il totale del capitale riunito nell’accordo di consultazione sia al 20,73%, a fronte del 19,82% annunciato in precedenza. L’accordo avrà efficacia dal 1°gennaio 2019, mentre il termine per la disdetta è stato fissato nel settembre del 2021.
A Piazza Affari il titolo Mediobanca cede il 2,12% in una giornata molto difficile per le banche e per il Ftse Mib che cede l’1,32%.