Il Cda di Mediobanca ha approvato i risultati dell’esercizio 2020-2021, chiuso lo scorso 30 giugno, con ricavi ai massimi storici e redditività in risalita ai livelli pre-Covid.
Nel dettaglio, l’utile netto ha raggiunto quota 808 milioni di euro, in crescita del 35% rispetto all’esercizio precedente. Il dato è superiore rispetto al consensus fornito dalla società, che non andava oltre i 789 milioni di euro.
L’utile operativo balza a 1,142 miliardi (+20%) tornando ai livelli pre-Covid del 2019, con un cost/income stabile al 47%.
Per quanto riguarda il fatturato è salito del 5% su base annua, da 2,513 a 2,628,4 miliardi, “malgrado il minor apporto di Assicurazioni Generali (-10% a 273,4 milioni) tornato più significativo nell’ultimo trimestre (103,2 milioni)”, si legge nella nota del gruppo.
I ricavi sono stati “trainati dall’accresciuta scala e redditività del Wealth management e dalla solida attività nel Corporate & investment banking”.
Inoltre, dopo il via libera della Bce, il board ha deciso di proporre un dividendo unitario di 0,66 “in linea col payout ratio del 70% indicato a inizio esercizio”.
Al via anche un nuovo piano di buyback fino al 3% del capitale.
Mediobanca scrive inoltre che “il buon andamento della campagna vaccinale lascia ben sperare nella conferma del miglioramento dello scenario macro economico, nonostante la ripresa dei contagi e le spinte inflazionistiche”.
In questo scenario, l’istituto “si attende una crescita delle attività profittevoli, in particolare delle attività finanziarie gestite per conto della clientela nel segmento wealth management e dei volumi creditizi di consumer e wealth management”.
Questo dovrebbe consentire “una crescita dei ricavi con un margine di interesse in progressiva ripresa, nonostante la perdurante pressione sui margini, e commissioni nette che consolidano il livello record dell’esercizio appena concluso anche grazie alla crescita del wealth management”.
Nel frattempo, “continuerà il progressivo e continuo potenziamento della rete distributiva e delle piattaforme digitali con il consueto controllo dei costi”. Infine, Mediobanca prevede che la qualità degli attivi si manterrà “sugli ottimi livelli raggiunti”.