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Mediobanca, dividendo e buyback: ai soci 2,5 miliardi (+50%)

Nel nuovo piano industriale 2019-2023 Generali resta un asset fondamentale – Spinta sul wealth management – Ricavi e utile per azione in crescita del 4%

Mediobanca, dividendo e buyback: ai soci 2,5 miliardi (+50%)

Prende vita il nuovo Piano 2019-2023 di Mediobanca targato Alberto Nagel. Quattro i capisaldi del documento presentato oggi, 12 novembre, a Piazzetta Cuccia: una nuova politica di remunerazione degli azionisti – 2,5 miliardi in quattro anni (+50%) –, l’apertura nei confronti di nuove acquisizioni e un miglioramento sopra le attese di tutti i principali parametri finanziari del gruppo grazie a un forte sviluppo del wealth management. Generali? Presenza confermata e niente sforbiciata alla quota, nonostante il nuovo assetto della banca faccia nascere più di un interrogativo sul futuro.

Rispetto al piano precedente, Mediobanca si muove in un contesto molto diverso: fuori Unicredit, dentro Leonardo Del Vecchio che lo scorso 6 novembre è salito al 9,889% del capitale con la possibilità di arrivare, Bce permettendo, fino al 20%.

PIANO MEDIOBANCA: DIVIDENDO IN AUMENTO E BUYBACK

Dal 2020 al 2023 la remunerazione degli azionisti di Mediobanca crescerà fino a 2,5 miliardi. In termini percentuali parliamo di un aumento del 50 per cento. A questa cifra contribuiranno 1,9 miliardi di dividendi e un programma di riacquisto e cancellazione di azioni proprie pari a 300-600 milioni.

Per quanto riguarda la cedola, nel 2020 l’aumento sarà del 10% a 52 centesimi per azione. Negli anni successivi e fino al 2023 invece Mediobanca incrementerà il dividendo del 5% fino a raggiungere quota 60 centesimi per azione.

Nell’arco di piano è anche previsto buyback fino al 2% del capitale annuo per un controvalore complessivo compreso tra 300 e 600 milioni, con l’obiettivo di stabilizzare l’indice CET1 phase-in al 13,5% annuo.

PIANO MEDIOBANCA: NUOVE ACQUISIZIONI IN VISTA

Nei prossimi quattro anni “così come avvenuto nell’arco dell’ultimo piano”, sottolinea Mediobanca, la società continuerà a valutare “opportunità di crescita esterna tramite acquisizioni”.

All’interno del documento, il gruppo spiega che “saranno considerati target di interesse aziende che possano accelerare il processo di crescita nelle aree di attività caratteristiche del gruppo Mediobanca con preferenza per i business a basso assorbimento di capitale ed elevato contenuto commissionale. Fattori abilitanti saranno, inoltre, la compatibilità culturale e l’approccio etico al business. Le acquisizioni risponderanno ai criteri di creazione di valore da sempre seguiti dal gruppo”.

Per quanto riguarda la partecipazione in Generali, l’unica “stabile in portafoglio”, nel nuovo piano Mediobanca non prevede più di limare la propria quota del 3% (oggi è al 12,91%), come invece era stato paventato nei due precedenti piani. La società triestina rimarrà però una risorsa disponibile ed attivabile “in caso di operazioni di crescita”, si legge nella nota.

PIANO MEDIOBANCA: RICAVI E UTILI IN CRESCITA

Al 2023 il totale delle attività finanziare salirà dell’8% a 83 miliardi di euro, mentre i ricavi sono previsti in crescita del 4% a quota 4 miliardi grazie allo sviluppo del wealth management (+8%) e del Corporate & Investment Banking (+6%). L’utile per azione salirà a 1,10 euro (+4%), il Rote (ritorno sul capitale tangibile) è stimato in rialzo dal 10 all’11%.

MEDIOBANCA PUNTA SUL WEALTH MANAGEMENT

A trainare i risultati del gruppo sarà soprattutto lo sviluppo del wealth management, che arriverà ai livelli del Corporate & Investment Banking in termini di contributo ai ricavi e alla redditività del gruppo, diventando “il primo contributore in termini di commissioni”. Per quest’area Mediobanca prevede che il ritorno del capitale allocato (ROAC) salirà dal 16 al 25% e il personale addetto crescerà da 900 a 1.400 professionisti assorbendo la maggior parte dell’investimento in risorse umane che interesserà tutto il gruppo. In questo contesto la banca sottolinea la volontà di riposizionare verso l’alto il brand CheBanca! “quale operatore privilegiato per innovatività e sostenibilità del modello di servizio per la clientela “affluent”.

Parlando delle altre aree: il Corporate & Investment banking crescerà del 6% medio annuo e il Consumer banking del 3%. Il Principal investing, il cui peso è in gran parte dovuto alla quota nelle Generali, d’altra parte “confermerà la sua contribuzione positiva al gruppo con ricavi in crescita 3% annuo”.

A Piazza Affari, dopo la presentazione del piano, il titolo Mediobanca sale dell’1,29% a 10,57 euro.

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