Più secco di così Leonardo Del Vecchio, il patron di Delfin e da poco tra i maggiori azionisti di Mediobanca, non poteva essere verso l’ad della banca di Piazzetta Cuccia, Alberto Nagel.
L’agenzia Radiocor-Il Sole 24 Ore ha meritoriamente intercettato Del Vecchio all’uscita dalla sede milanese di Luxottica che, interpellato sui suoi piani per Mediobanca, ha risposto facendo capire che la sua visione della banca di Piazzetta Cuccia è molto diversa da quella fin qui sostenuta dall’attuale management: “Mi aspetto un nuovo piano industriale – ha sostenuto Del Vecchio – che non si basi solo su Generali e Compass ma progetti un futuro da banca di investimenti”. Insomma, meno rendite di posizione e più dinamismo.
“Vorrei una banca – ha proseguito Del vecchio – capace di giocare un ruolo da leader in Italia e in Europa e che possa dare soddisfazione a tutti gli azionisti, Delfin inclusa”.
Se il buongiorno si vede dal mattino, c’è da aspettarsi che Del Vecchio dia battaglia in Mediobanca, forse già dalla prossima assemblea di fine ottobre, anche se l’avvio di un nuovo corso richiede tempo. Ma non si investono 600 milioni in Mediobanca per caso. Se Del Vecchio lo ha fatto acquistando sul mercato poco meno del 7% del capitale della banca e se ha allo studio la richiesta di autorizzazione della Bce per salire oltre il 10% una ragione c’è. Ed è quella di cambiare il management e di cambiare la strategia della banca, con l’occhio anche alle Generali di Trieste.
Siamo solo all’inizio della battaglia ma i fuochi d’artificio sono assicurati.