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Mediobanca: chiuso l’acquisto del 7,2% di Anima per Fsi, esborso 108,7 milioni, premio del 7,4%. Il titolo vola

Imagoeconomica

Mediobanca, in qualità di intermediario per conto di Fsi Holding 2, il fondo di private equity di Maurizio Tamagnini, ha ,comunicato stamane di aver concluso l’acquisto di 25 milioni di azioni ordinarie di Anima Holding, pari a circa il 7,2% del capitale sociale, attraverso una procedura di reverse accelerated bookbuilding. Il corrispettivo per l’acquisto delle azioni è pari a 4,35 euro per azione, per un esborso complessivo di circa 108,7 milioni. Come si legge in una nota, Fsi non intende promuovere alcuna offerta pubblica d’acquisto nei prossimi 12 mesi.

La merchant bank guidata da Alberto Nagel aveva già annunciato l ‘avvio dell’operazione nella serata di ieri, anticipando che l’investitore intendeva acquistare un minimo del 7% e fino a un massimo del 9% delle azioni della società.

Il titolo Anima ha chiuso ieri a 4,05 euro per 1,38 miliardi, da inizio anno ha guadagnato oltre il 7,3%. Stamane in avvio di seduta Anima balza del 6% circa a 4,28 euro, per poi retrocedere leggermente mantenendo un rialzo oltre il 5% Il regolamento dell’operazione avverrà il 17 febbraio.

Il rinnovo del cda

Il nuovo socio entra in un periodo delicato per la vita societaria di Anima. Tra circa una settimana, il 24 febbraio, scadrà il termine per la presentazione delle liste per il rinnovo del cda. Il vertice della società dovrà poi essere rinnovato dall’assemblea convocata per il 21 marzo e ai grandi soci spetterà la scelta dei nuovi amministratori. A presentare una rosa di nomi dovrebbero essere Banco Bpm (primo socio al 20,6%), Poste (11%) e Assogestioni che già nell’ultimo rinnovo avevano espresso il board di Anima. Invece Amundi dovrebbe starà ferma. Il gruppo francese infatti ha spesso ripetuto che la partecipazione del 5,16% acquisita lo scorso anno ha valenza puramente finanziaria e rientra nella normale attività di un asset manager. Tuttavia restano sul mercato rumors che parlano dell’interesse di Amundi per Anima. Soprattutto dopo che l’accordo tra Unicredit e Azimut ha reso traballante la partnership tra piazza Gae Aulenti e il colosso francese, in scadenza nel 2027.

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