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Mediobanca, anche Bollorè esce dal Patto e lo fa decadere

FIRSTonline

Dopo l’Italmobiliare di Carlo Pesenti, anche Vincent Bollorè lascia anticipatamente il Patto di Mediobanca che viene così a decadere.

In una lettera al presidente del Patto, il gruppo del finanziere bretone – che con il suo 7,9% è uno dei primi azionisti della merchant bank di Piazzetta Cuccia – spiega perchè, dopo vent’anni di adesione al Patto di sindacato, ha deciso di riprendere la piena libertà delle sue azioni. La ragione è semplice ed è legata alla necessità di una maggior flessibilità dei propri asset finanziari dopo l’impegno assunto con la crescita della partecipazione azionaria nel gruppo Vivendi, che è salita dal 20,6 al 26,2%.

L’uscita della Financiere du Perguet, che rappresenta Bollorè, dal Patto di Mediobanca avrà decorrenza dal primo gennaio 2019 e farà decadere il Patto stesso che non rappresenta più nemmeno il 20% del capitale.

Per ora Bollorè, che in Italia è fortemente presente anche in Telecom Italia e in Generali, dice che uscire dal Patto non vuol dire vendere la sua quota in Mediobanca e conferma il suo appoggio sia alla strategia dell’istituto di Piazzetta Cuccia che al suo management, guidato da Alberto Nagel.

Ma la mossa di Bollorè dopo quella di Pesenti, che l’altro giorno ha portato la sua Italmobiliare fuori dal Patto, è il segnale che le acque si muovono e che il futuro di Mediobanca sarà sempre più contendibile, soprattutto in considerazione del fatto che – nel 2019 – il Patto che controlla attualmente il 25% del capitale – decadrà essendo la sua quota destinata a scendere sotto il 20% con l’uscita di Bollorè. Più che mai decisivo sarà perciò il ruolo che in Mediobanca vorrà giocare l’Unicredit di Jean Pierre Mustier che, con il suo 8%, è il primo azionista di Piazzetta Cuccia e ha già fatto chiaramente capire di voler contare sempre di più, a partire dal prossimo rinnovo degli incarichi al vertice di Generali.

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Categories: Finanza e Mercati