I medici sono al centro del Milleproroghe 2020. Novità importanti sono in arrivo per i medici più anziani, che potranno restare in corsia anche dopo i 40 anni di attività e fino a 70 anni di età, ma anche per i colleghi più giovani che devono ancora completare il percorso di specializzazione, ma che avranno la possibilità di essere assunti già dal terzo anno.
Il decreto legge è in discussione alla Camera (il Governo dovrebbe porre la fiducia nel pomeriggio del 17 febbraio) e dovrà poi essere esaminato dal Senato. I tempi sono però strettissimi dato che la scadenza è stata fissata per il 29 febbraio.
Vediamo dunque quali sono le novità più importanti previste per i medici nel Milleproroghe.
MILLEPROROGHE: MEDICI AL LAVORO FINO A 70 ANNI
Allo scopo di sopperire, almeno parzialmente, alla carenza di medici che da tempo affligge il Sistema Sanitario Nazionale, nel Milleproroghe sono state inserite alcune misure contenute nel Pacchetto Salute firmato a dicembre dalle Regioni e dal ministero guidato da Roberto Speranza. Tra gli emendamenti approvati dalle Commissioni Affari costituzionali e Bilancio della Camera figurano infatti due norme che coinvolgono direttamente i medici italiani.
Secondo quanto previsto, i medici potranno continuare a lavorare, su base volontaria, anche oltre i 40 anni di attività. Previsto però un limite anagrafico: si potrà rimanere in corsia fino al compimento dei 70 anni.
Una misura già in vigore in varie Regioni e che fino al 2022 verrà estesa all’intero Sistema Sanitario Nazionale. Secondo le stime effettuate dal ministero della Salute potrebbero essere circa 10mila i medici che da qui al 2022 potrebbero superare i 40 anni di attività, avendo un’età inferiore ai 70, avendo dunque la possibilità di rimanere al lavoro.
MILLEPROGHE: LE NOVITÀ PER I MEDICI SPECIALIZZANDI
I medici più giovani potranno essere assunti con un contratto a tempo determinato, ma con orario parziale (per consentire, in contemporanea, di completare la specializzazione), già dal terzo anno del corso di specializzazione. Per farlo dovranno superare il concorso per l’accesso alla dirigenza sanitaria. In caso di vittoria saranno poi collocati in una “graduatoria separata”. Una volta conseguito il titolo inoltre i medici avranno la possibilità di essere assunti a tempo indeterminato. La platea dei beneficiari, in questo caso, coinvolgerà circa 13mila persone.
Per gli specializzandi le novità non finiscono qui: il Milleproroghe proroga al 31 dicembre 2022 la facoltà in capo alle ASL di assumere medici specializzandi inseriti in graduatorie separate con contratti part-time a tempo determinato.
MILLEPROROGHE: RICERCATORI
Il decreto omnibus prevede infine l’assunzione di 1.600 ricercatori nelle università.