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Mediatrade: condanne a Confalonieri e Silvio Jr

Pier Silvio Berlusconi e Fedele Confalonieri sono stati condannati entrambi in secondo grado a un anno e due mesi di reclusione per il reato di frode fiscale nell’ambito del caso Mediatrade. Lo ha deciso la Corte d’appello di Milano presieduta da Marco Maiga, precisando che i fatti contestati sono limitati al solo anno 2007.

Il processo riguarda la compravendita dei diritti tv del gruppo televisivo Mediaset. Confalonieri e Berlusconi, rispettivamente presidente e amministratore delegato del Biscione, erano stati assolti in primo grado.

Le richieste del pm Fabio De Pasquale erano di 3 anni e 4 mesi per Confalonieri e di 3 anni e 2 mesi per il figlio dell’ex Presidente del Consiglio.

All’inizio del pomeriggio il titolo in Borsa di Mediaset perde l’1%, a 3,666 euro.

La Corte presieduta da Marco Maiga ha invece assolto gli altri sei imputati – replicando il verdetto del Tribunale dell’estate 2014 – che rispondevano a vario titolo delle accuse di frode fiscale e riciclaggio. In particolare, il pm Fabio De Pasquale aveva chiesto la condanna a tre anni e otto mesi per Frank Agrama, produttore condannato in via definitiva insieme a Silvio Berlusconi nell’altro processo del filone dei diritti tv Mediaset. Una condanna rispettivamente a tre anni e due mesi e a tre anni era stata chiesta per i due ex manager Mediaset Daniele Lorenzano e Gabriella Ballabio che erano accusati di frode fiscale così come Agrama. Per il banchiere Giovanni Stabilini e per le due cittadine cinesi Paddy Chan Mei e Catherine Hsu May-Chun il reato contestato era di riciclaggio e la richiesta era stata di quattro anni per Stabilini, di cinque anni per la prima imputata cinese e di quattro anni per la seconda.

Nella sua requisitoria finale, De Pasquale aveva definito il caso Mediatrade “un meccanismo fraudolento sistematicamente e scientificamente attuato dalla metà degli anni Ottanta” per la compravendita dei diritti televisivi. Tale meccanismo, secondo l’accusa, avrebbe rappresentato “una prassi” da cui Pier Silvio Berlusconi, da anni ai vertici del gruppo Mediaset, “non è riuscito a liberarsi” e a cui Fedele Confalonieri “si è sempre adattato”.

Per il processo parallelo a quello Mediatrade, e sempre relativo ai diritti tv, Silvio Berlusconi – fondatore e azionista di riferimento di Mediaset – e’ stato condannato in via definitiva nell’agosto 2013 sempre per il reato di frode fiscale.

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