Corre il lusso, vola Mediaset. E così, mentre l’attenzione dei mercati si concentra sulle parole di Donald Trump (ed il dollaro sale a nuove vette a 1,0507 sull’euro e più ancora sulla sterlina), Piazza Affari guadagna posizioni anche per ragioni più domestiche. L’indice Ftse Mib avanza dello 0,32%, dietro Francoforte +0,5% ma davanti a Parigi, invariata, e Madrid 0,3%. Non si ferma Londra +0,3%, in rialzo da undici giorni di fila.
Chiusura in rialzo per i Btp, sostenuti dalla bocciatura da parte della Corte costituzionale del referendum sull’articolo 18, mentre il mercato si prepara ad affrontare le aste a medio lungo di domani. Uk decennale tratta a 1,85%, lo spread è sceso a 160 punti. Il petrolio ha recuperato dopo un ribasso complessivo del 6% nelle precedenti due giornate. Il Brent è scambiato a 54,3 dollari al barile, in rialzo dell’1,2%. Eni guadagna lo 0,5%, rimbalza Saipem +1%, Tenaris +0,6%.
Grande protagonista della giornata è stata Mediaset +5,87,,elettrizzata dall’ipotesi lanciata da Bloomberg di un accordo tra Vivendi e Fininvest. Un’offerta che, secondo i trader, potrebbe far scattare un’opa congiunta del gruppo francese e della holding della famiglia Berlusconi sul capitale della società di broadcasting. L’onda lunga del rialzo di Mediaset ha messo le ali anche a Telecom Italia (+2,17%), società di cui Vivendi detiene il 24% circa del capitale e in cui, in caso di intesa, potrebbe entrare Fininvest.
A Piazza Affari svetta anche Tod’s, in rialzo del 13% dopo la notizia che il fondo Strategic Capitale di Andrea Bonomi, ha acquistato il 3% del capitale. Il rualzo ha contagiato tutto il settore lusso. Moncler sale del 3,9%: Hsbc ha alzato il target price a 20 euro e confermato il giudizio Buy. Ferragamo +1%. Luxottica +2,5%. Sono salite ancora le azioni Fca +3,1%: il mercato festeggia ancora le indicazioni date nei giorni scorsi dall’ad Sergio Marchionne, che ha confermato i target del 2018 e ha aperto a un possibile dividendo già nel 2017. Il ceo è oggi impegnato a Detroit in un incontro con gli analist del settore auto.
Contrastato invece il comparto del credito. Unicredit ha segnato un ribasso del 2% in attesa dell’assemblea di domani chiamata a varare l’aumento di capitale da 13 miliardi. Sono andate male le Banco Bpm -2,2% e le Bper -2,4%, mentre è salita Ubi +1%, quest’ultime nell’attesa dell’acquisizione delle tre good banks. Brilla, nel risparmio gestito, Banca Mediolanum +4,5% A 7,47 euro, massimo dell’ultimo anno e mezzo. I dati sulla raccolta di dicembre, diffusi ieri, sono stati molto buoni. Azimut +3%, Banca Generali +2,5%.