Si apre un nuovo capitolo sul fronte dell’infinito scontro tra Mediaset e Vivendi. Dopo che, un mese fa, l’assemblea di Mediaset ha approvato la fusione tra Mediaset España e Mediaset Investment NV e la nascita di MediaforEurope, il socio francese ha annunciato immediatamente battaglia e presentato ricorso d’urgenza al Tribunale di Milano, per chiedere la sospensione cautelare delle delibere in quanto secondo i transalpini “l’assemblea era illegale”. La notizia di oggi è invece che Vivendi conferma questa mossa in Italia ma allo stesso tempo, forte della decisione della Corte di Madrid che ha rallentato la fusione, ritira l’azione legale nei Paesi Bassi.
Secondo quanto dichiarato da un portavoce di Vivendi, il gruppo francese ha infatti deciso di ritirare la richiesta cautelare presentata ad Amsterdam, che si sarebbe dovuta discutere domani, mercoledì 16 ottobre, relativamente ad alcuni articoli dello Statuto di MediaforEurope, la holding in cui si fonderanno Mediaset e Mediaset Espana: la decisione arriva a seguito del provvedimento con cui la Corte di Madrid ha sospeso la delibera di Mediaset Espana, bloccando di fatto l’avanzamento del progetto di fusione.
Secondo quanto sostiene la fonte interna a Vivendi, i francesi valuteranno in un secondo momento se intraprendere in Olanda una azione legale di merito, sempre sugli articoli dello Statuto relativi alla governance e al voto maggiorato. Viene invece confermata l’impugnazione in Italia – a cui tra l’altro si è unita anche Simon Fiduciaria – della delibera di Mediaset Spa del 4 settembre sul progetto MFE: l’udienza per discutere la sospensione cautelare della delibera è fissata per il 30 ottobre. Il merito verrà invece discusso a gennaio 2020.
La mossa di Vivendi è stata interpretata come un messaggio parzialmente distensivo dai mercati, e infatti il titolo di Mediaset ha ripreso a correre a Piazza Affari, dove a metà mattinata arriva a guadagnare oltre l’1% verso i 2,7 euro per azione, in una seduta oltretutto più fiacca per il resto del Ftse Mib. Nell’ultimo mese, in seguito a queste vicende, il titolo del Biscione aveva perso quasi il 3%.