Alla fine tra Fininvest-Mediaset e Vivendi, tra Berlusconi e Bolloré, è arrivato l’accordo. Ma sono trascorsi cinque anni di liti e di scontri furibondi prima che si arrivasse alla pace, annunciata ieri ufficialmente dai due gruppi.
L’accordo mette fine a tutte le controversie, cause giudiziarie e denunce pendenti: “Vivendi favorirà – così spiega una nota del Biscione – lo sviluppo internazionale di Mediaset, votando a favore dell’abolizione del meccanismo del voto maggiorato e del trasferimento della sede legale in Olanda“.
L’assemblea di Mediaset, che certificherà l’accordo con Vivendì, è già convocata per il 23 giugno prossimo e in quell’occasione l’azionista Fininvest proporrà la distribuzione di un dividendo straordinario di 0,30 euro ad azione a tutti i soci, in pagamento dal 21 luglio 2021. Di conseguenza Vivendi, che si è impegnata a votare a favore, riceverà oltre 100 milioni di euro.
Ma gli accordi prevedono anche la graduale uscita dei francesi da Mediaset. Già in occasione del closing, che avrà luogo il 22 luglio prossimo, Vivendi venderà il 5% di Mediaset a Fininvest. Non solo: Bolloré, il gran capo di Vivendi, si è impegnato a vendere entro 5 anni l’intera quota di Mediaset, ossia il 19,19%, attualmente nelle sue mani. E Fininvest avrà il diritto di acquistare le azioni eventualmente invendute in ogni anno al prezzo pattuito. Alla fine Vivendi sarà libera di vendere o mantenere una piccola quota di Mediaset in qualsiasi momento.
I francesi pagheranno infine 26,3 milioni per chiudere il contenzioso sul copyright con RTI e Medusa del gruppo Mediaset. Addio, dunque, ai tribunali e da oggi occhio al business.