Mediaset e Vivendi sotterrano l’ascia di guerra. Dopo una tempesta durata cinque anni torna “il sole” nei rapporti tra i due gruppi media che hanno concordato di modificare alcune pattuizioni raggiunte lo scorso 3 maggio e il 22 luglio 2021, dove entrambe rinunciavano a tutte le cause pendenti, per tener conto delle richieste di Mediaset di sdoppiare la struttura azionaria. Il voto verrà sottoposto durante l’assemblea Mediaset prevista per il prossimo 25 novembre e che sarà chiamata a deliberare il cambio di nome, in MediaForEurope NV.
Controllata dalla famiglia dell’ex primo ministro italiano Silvio Berlusconi, attraverso Fininvest, Mediaset all’inizio di quest’anno ha spostato la sua sede legale nei Paesi Bassi. “Un primo passo per creare un campione televisivo paneuropeo nel settore dell’intrattenimento e dei contenuti”, come dichiarato dal gruppo stesso. Come parte di questa strategia, Mediaset sta proponendo di introdurre una struttura azionaria a doppia classe, dando ad ogni azione B un valore nominale pari a 10 volte un’azione A, con un rapporto 10 a 1 anche per i diritti di voto. “Un tale schema potrebbe permettere a Mediaset di strutturare future operazioni di M&A limitando la diluizione dei voti per gli attuali azionisti di base”, si legge nel comunicato congiunto.
E dopo 5 anni di scontri e controversie legali, Fininvest, Mediaset e Vivendi si sono finalmente accordate, con alcuni emendamenti rispetto ai precedenti accordi. Un dietrofront per la società francese che in base alle raccomandazioni del proxy advisor Iss avrebbe dovuto votare a sfavore della proposta di introduzione di una struttura azionaria a doppia categoria.
In merito alla questione, invece, le parti hanno concordato che Vivendi, votando in favore della proposta, possa esercitare il diritto di voto sulle proprie azioni in Mediaset: sia su quelle detenute direttamente che sulle altre controllate attraverso la Simon Fiduciaria.
Qual è il risultato concreto degli accordi? Vivendi detiene direttamente il 4,8% dei diritti di voto di Mediaset, mentre una quota del 19,2% è detenuta da Simon Fiduciaria. In base all’accordo annunciato oggi, il gruppo francese venderà l’intera partecipazione detenuta dall’emittente italiana entro cinque anni ad un prezzo minimo di 1,375 euro: il primo anno, 1,4 euro il secondo, 1,45 euro il terzo, 1,5 il quarto e 1,55 nell’ultimo, a meno che il valore delle azioni non renda l’operazione poco conveniente. In ogni caso i titoli potranno essere ceduti in qualsiasi momento qualora il prezzo raggiungesse 1,6 euro.
Fininvest a sua volta acquisterà il 5% di Mediaset detenuto direttamente dal gruppo francese che quindi conserverà una quota residua del 4,61% della società fondata da Silvio Berlusconi. Quota che il gruppo di Vincent Bolloré sarà libero “di mantenere o vendere in qualsiasi momento e a qualsiasi prezzo”.