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Mediaset precipita in Borsa dopo la bocciatura degli analisti

Seduta incolore per Piazza Affari che resta ferma a 22.233 punti, perdendo smalto nel finale. Pesante la chiusura di Mediaset, -4,98%, che inciampa nel declassamento a “underperform” da parte di Macquarie. Poco mosso il panorama europeo: Madrid +0,34%; Francoforte +0,23%; Parigi +0,16%; Londra -0,28%.  

Wall Street, dopo i record di ieri, apre in rosso, tenta il recupero, ma non ci riesce. Al momento i listini sono leggermente sotto la parità, in particolare il Nasdaq, appesantito da Apple, all’indomani della presentazione del nuovo iPhone X. Gravano su Cupertino i ritardi nelle consegne e il prezzo, oltre al fatto che le azioni si sono rafforzate in un anno del 38% e del 10,2% negli ultimi tre mesi, anche in vista delle novità in arrivo. 

L’euro perde quota nei confronti del dollaro, -0,62%, 1,189. Il biglietto verde risale anche nei confronti delle altre principali valute, in attesa dei dati sull’inflazione che usciranno domani e che potranno fornire utili indicazioni alla Fed, nella riunione della prossima settimana. 

Il petrolio viaggia spedito, ancora in scia al fatto che la International Energy Agency ha detto che l‘eccesso globale di greggio sta iniziando a restringersi. Oggi però il dato settimanale sulle scorte Usa risulta peggiore delle attese e lo stock complessivo è in salita. Brent +1,08%, 54,52 dollari al barile. Oro in parziale ritirata: -0,74%, 1322,125 dollari l’oncia. Sul secondario la carta italiana chiude debole: il rendimento del Btp 10 anni sale al 2,11%, lo spread con il Bund a 170.30 punti, +1,25%.

In Piazza Affari la blue chip migliore è Unipol, +2,38%, che prosegue il rally avviato qualche giorno fa; in tandem il denaro si riversa anche su Unipolsai +1,24%. Bene Ynap +2,21%. Fra le banche si distingue Banco Bpm, +1,68%, che si avvantaggia ancora del giudizio ‘buy’ di Ubs. Nel settore Oil&Gas la numero uno è Tenaris +1,62%. Sale Buzzi, +1,37%, premiato da Mediobanca Securities con la promozione a “outperform” da “neutral”.

La maglia nera spetta invece a Mediaset, dopo che Macquarie in un report ha tagliato il prezzo obiettivo a 2,1 euro. La valutazione precedente, d’altra parte, teneva conto del possibile lancio di un’opa da parte di Vivendi, ipotesi che sembra essersi raffreddata con gli ultimi sviluppi, in particolare con l’ipotesi di congelamento della quota del 20% di Vivendi, così come proposto all’Agcom, che oggi ha preso in esame la questione. Vendite anche su Tim, -0,82%. Vivendi (+2,78%) al contrario svetta a Parigi, come miglior big di giornata. 

Proseguono la fase discendente di Luxottica, -2,24%, che paga pegno ai possibili ritardi nell’aggregazione con Essilor. Scendono le utility, in particolare Terna -1,36% e Italgas -0,97%.

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