Chiusura in rosso per tutti i listini europei, mentre Wall Street prende fiato dai record e, a metà seduta, viaggia ancora in territorio negativo. Per il Dow Jones ieri è stato il decimo top di fila, la serie più lunga dal 1987.
Piazza Affari si ferma a -1,18%, 18.596 punti, con Saipem in caduta dopo i conti 2016 e i finanziari sotto pressione. Fa peggio Francoforte -1,2%, seguita da Parigi -0,94%. Frazionali ribassi per Londra -0,38% e Madrid -0,42%. L’azionariato europeo risulta penalizzato dai titoli bancari e dal ribasso della chimica (Basf -2,88%), ma anche innervosito dalla imminenti elezioni in Olanda e in Francia e dall’incertezza politica italiana.
Lo spread del Btp decennale verso il Bund resta in zona 200 punti, a 197,60 (+1,07%), anche se il rendimento cala leggermente rispetto a ieri sera a 2,18%. Poco mosso il cambio euro dollaro, mentre lo yen continua ad apprezzarsi, come valuta rifugio in una fase con molte incognite sia sul fronte europeo, sia sul fronte Usa. C’è attesa per il discorso del presidente Donald Trump, martedì prossimo, al Congresso, dopo l’annuncio del segretario al Tesoro, Steven Mnuchin, per un piano di tagli alle aliquote fiscali in agosto, una tempistica giudicata deludente dagli operatori. In questo contesto avanza l’oro +0,59%, 1256,71 dollari l’oncia. Arretra il Brent -0,74%, 56,4 dollari al barile.
Fra le Big Cap di Milano svetta Leonardo, +3,81%, che riceve una promozione del piano industriale 2017-2021 e dei conti preliminari 2016, migliori delle attese sia per Ebita, sia per indebitamento finanziario netto. Positive Enel +0,65%, Luxottica +0,26%, Recordati +0,44%, A2a +0,63%. Galleggia Italgas.
Il resto del paniere principale invece fa acqua. Il titolo peggiore è Saipem -6,8%, su cui pesano il mancato raggiungimento della guidance 2016 e le prospettive in termini di portafoglio ordini. Secondo gli analisti di Mediobanca, fra l’altro, i prezzi di Borsa di Saipem potrebbero incorporare “attese troppo ottimistiche sulla ripresa degli investimenti nel settore petrolifero mondiale”.
In profondo rosso il settore finanziario, con Banco Bpm giù del 6,65%, Ubi -2,48%, Mediobanca -2,81%, Banca Mediolanum -2,53%. Anche Unicredit scivola del 2,25%, nonostante la chiusura positiva dell’aumento di capitale. Seduta pesante per Intesa, -2,26%.
Male Buzzi -2,32%; Fiat -3,15%; Brembo -2,34%.
Mediaset cede l’1,34%, mentre i tempi di un braccio di ferro con Vivendi (-3,94% sulla piazza di Parigi) potrebbero allungarsi. È di oggi la notizia che, in seguito all’esposto in Procura del Biscione, sul tentativo di scalata da parte dei francesi, il presidente Vicent Bollorè e l’ad Arnaud De Puyfontaine, siano indagati per aggiotaggio. lntanto il ministro Carlo Calenda annuncia un inasprimento delle norme sull’opa.
Da segnalare infine, fra le Mid Cap, Salini Impregilo: + 4,96%, dopo i conti che hanno superato gli obiettivi 2016 e le prospettive di commesse negli Usa.