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Mediaset, il 30 luglio la Cassazione si pronucerà sulla condanna di Berlusconi per frode fiscale

E’ stata fissata per il 30 luglio l’udienza della Corte di Cassazione per il processo Mediaset – La Suprema Corte deciderà se confermare o meno la condanna del Cavaliere a 4 anni di reclusione e 5 di interdizione dai pubblici uffici per il reato di frode fiscale – I fedelissimi di Berlusconi insorgono

Mediaset, il 30 luglio la Cassazione si pronucerà sulla condanna di Berlusconi per frode fiscale

E’ stata fissata in tempi record l’udienza in Cassazione per il processo Mediaset. Solo martedì è arrivato il ricorso della difesa di Berlusconi contro la condanna per frode fiscale, e la data dell’udienza è stata immediatamente fissata: il 30 luglio. La sentenza su cui la Cassazione deciderà è stata emessa dalla Corte d’appello di Milano l’8 maggio e ha condannato Silvio Berlusconi a 4 anni di reclusione e 5 di interdizione dai pubblici uffici per il reato di frode fiscale. Oltre al ricorso del Cavaliere, i giudici della Cassazione dovranno esaminare quelli presentati dal produttore cinematografico Frank Agrama e dagli ex manager Mediaset Gabriella Galetto e Daniele Lorenzano.

Immediato il commento di Franco Coppi, entrato da poco nel collegio difensivo di Berlusconi: “Sono esterrefatto, non si è mai vista una cosa del genere. Contavamo di avere più tempo per svolgere i nostri approfondimenti. Sono sorpreso e amareggiato: è una fissazione d’udienza tra capo e collo”. In difesa del Cavaliere si è esposta anche la sempre fedelissima Daniela Santanchè: “Le parole dell’avvocato Coppi sono la certezza che la giustizia non c’è per il presidente Silvio Berlusconi”. “Non ci sto più: basta divisioni, basta tentennamenti – ha aggiunto – serve passare all’azione”.

Manifestano il proprio dissenso per i tempi della giustizia “così insolitamente veloci” anche Enrico Bondi e Mariastella Gelmini. Il primo ha detto di essere pronto a “forme di resistenza, seppure non violente”. La Gelmini invece ci è andata giù più dura: “La Cassazione conferma il piano di voler eliminare Berlusconi. La giustizia solo con lui riesce a essere così veloce. Accelerando il processo, vengono calpestati platealmente i diritti della difesa ma di questo, pare, a certi giudici importi poco”. Per Fabrizio Cicchitto, la decisione della Suprema Corte di anticipare l’udienza “destabilizza il governo, la cui composizione e la cui maggioranza politica è del tutto sgradita a precisi ambienti giudiziari, editoriali, finanziari e politici”.

 

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