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Media: lo streaming traina la crescita dei ricavi mondiali ma l’Italia arretra. Report Mediobanca

Secondo l’Area Studi Mediobanca, nel 2022 crescono i ricavi globali trainati dallo streaming mentre in Italia si registra un calo. La Rai ha il canone più basso d’Europa

Media: lo streaming traina la crescita dei ricavi mondiali ma l’Italia arretra. Report Mediobanca

È stata presentata la nuova edizione del Report Media & Entertainment di Area Studi Mediobanca che analizza il settore dei media a livello italiano e mondiale.

Nel report sono analizzate le performance dal 2019 al 2022 dei principali gruppi italiani e dei 20 maggiori player privati mondiali, di cui 9 hanno sede negli USA, 8 in Europa e uno rispettivamente in Giappone, Messico e Sudafrica. Presente anche un confronto tra i maggiori televisivi pubblici europei.

Media: +8,2% i ricavi globali nel 2022

I ricavi delle principali società internazionali del settore sono cresciuti dell’8,2% rispetto allo stesso periodo del 2021. Il fatturato totale ammonta a 324,1 miliardi di Euro (+12,2% rispetto al 2020). Principale traino è lo streaming che aumenta ancora la fetta di mercato e vale, ora, circa il 17% del giro d’affari complessivo.
Tra i 20 player principali, l’85% dei ricavi è generato da operatori americani con sei di essi inclusi nella Top10 della classifica per fatturato guidata da Comcast. Il primo gruppo non americano è la francese Vivendi settimo con 9,6 miliardi di Euro di ricavi. Le altre europee in top 10 sono la lussemburghese RTL Group si colloca in nona posizione (6,6 miliardi), seguita da ProSiebenSat.1, decima con 4,5 miliardi.

L’ebit margin si è attestato al 12,5% (-0,7% rispetto al 2021). I primi sei operatori, per redditività superiore alle media, sono cinque americani e uno francese (TF1, 13,7%). Ai primi posti vi sono Fox al 24,5%, AMC Networks al 22,5% e Netflix al 21,4%. La peggiore performance viene da ProSiebenSat.1 che ha segnato un -13,2%.

Crescono, in modo contenuto, anche gli incassi da produzione e distribuzione di contenuti (+4,1%, pari al 18,4% dei ricavi), e la raccolta pubblicitaria (+2,0%, pari al 19,8%).
Diminuiscono del 4,9% (19,7% del totale) gli abbonamenti alla Pay TV tradizionale.

Media: cresce lo streaming +14,8%, Netflix regina degli abbonati

Cresce ancora lo streaming. In un anno gli abbonati alle piattaforme sono aumentati del 18,6%. Il primo player globale risulta Walt Disney con quasi 236 milioni di abbonati (il 25,6% del mercato con le sue tre piattaforme Disney+ (17,9%), Hulu (5,1%) ed Espn+ (2,6%). Per singola piattaforma la regina si conferma Netflix con 223 milioni di abbonati (saliti a 230,7 a fine 2022), pari al 24,3% del mercato, davanti a Prime Video (22,8%), Warner Bros Discovery (10,3%) e Paramount Global (7,2%).

Media Italia: Ricavi in calo del 4%

Per l’intero 2022 si stima un calo del 4% dei ricavi complessivi dei principali operatori italiani del settore. Pesano la contrazione della Pay Tv tradizionale e il rallentamento della raccolta pubblicitaria (che dovrebbe chiudere l’anno con un -5%).
Il fatturato è stato di 8,5 miliardi di euro nel 2021, una cifra ancora inferiore agli 8,7 miliardi del 2019 (-2,6%), ma comunque in crescita del 4,6% sul 2020 (8,1 miliardi).

I primi tre operatori nel nostro paese si confermano Rai, Sky e Mediaset che sviluppano oltre l’80% degli introiti complessivi. La Rai è prima con 2,7 miliardi (+6,7% sul 2020), seguita da Sky con 2,5 miliardi (-10,4%) e Mediaset con 2 miliardi (+11,7%). Lo streaming cresce anche in Italia che sviluppa ora il 32,3% (più del doppio rispetto al 2019) dei ricavi complessivi della Tv a pagamento. Sale ancora Netflix Italia che conta ora quasi 5 milioni di abbonati (+50% rispetto al 2019) e un giro d’affari stimato attorno ai 550 milioni (+35% sul 2020 e +70% rispetto al 2019).

Media Italia: La Rai ha il canone più basso d’Europa

Dall’indagine Mediobanca risulta che il canone Rai è inferiore alla media di quelli delle tv pubbliche europee: 0,25 contro 0,32 euro al giorno per abbonato. Molto più onerose per i contribuenti la tv pubblica tedesca (0,58 euro giornalieri), quella britannica (0,5) e quella francese (0,38 euro).
Solo l’86% del canone (pari a 77,8 euro sui 90 previsti) è incassato dalla Rai con lo Stato che trattiene circa 270 milioni di Euro, un’incidenza anche in questo caso inferiore alla media europea (90,5%).
Confermato anche per il 2023 il canone di 90 euro in bolletta.

Per quanto la redditività la Rai risulta prima in Europa in termini di margine ebit con il 3,6% (-0,2 punti sul 2020), seguita da Gran Bretagna (3,2%) e dal 2,5% della Spagna (unica in miglioramento dal 2020). Negativa solo la Francia con un -1,1%.
Nel 2021 i ricavi della Rai si attestano a 2,6 miliardi di euro, di cui 1,82 miliardi derivati dal canone (il 68,6%). Meno di un terzo degli 8,9 miliardi della tv pubblica tedesca, di cui 8,1 da canone (il 90,8%).

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