Ci sono atmosfere d’incanto che non hanno luogo ma bensì un’origine molto lontana, è il caso di una stilista che da Barcellona si trasferisce nel Veneto. Da un volo in parapendio sulle dolomiti si trova improvvisamente a seguire quel suo destino che la porterà nella città di Belluno, un caso? forse si, sta di fatto che non lascerà mai questi luoghi e decide di farne un atelier e oggi collegato ad uno showroom di pregio appena inaugurato. Ricercatrice di uno stile semplice ma allo stesso tempo sofisticato nella cura del dettaglio e delle preziose stoffe che ricerca con cura in tutta Europa. Collezioni dal gusto parigino ma con un anima spagnola di sottofondo. Una storia che ci fa ricordare quella di Cristóbal Balenciaga, basco di origine e parigino d’adozione (Cristóbal Balenciaga nasce nel 1895 in un piccolo villaggio a Getaria, da madre sarta e padre pescatore). Proprio dalla madre eredita la passione per i tessuti coltivando il sogno di diventare un grande couturier e undici anni già lavora come apprendista presso un sarto del paese. A vent’anni apre il suo primo negozio a San Sebastián per poi raggiungere Madrid e Barcellona. A causa della guerra civile si trasferisce a Parigi dove apre le porte del suo atelier nel 1937 in Avenue George V, al terzo piano di Palazzo Borghese), e se Cristóbal Balenciaga ha rivoluzionato la storia del costume mettendo in crisi la concezione della femminilità portando la moda oltre i suoi confini creando vere opere d’arte, la stessa missione sembra essere nel cuore di Mayte.
Chiediamo ora a Doña M. Teresa Mayte Sasot y Soriano, in arte Mayte Sasot Soriano, di raccontarci un po’ della sua storia.
Ho vissuto i miei primi anni a Madrid, dove mi sono formata in stretto rapporto con la disciplina, con l’etica e valori nelle arti, la bellezza, la ricerca delle cose belle e con la piena consapevolezza di essere l’ultimo membro discendente dell’antico casato del linaje della casa Baluerga dei Sasot. Antiguo regno di Fernando II il catolico d’Aragona, consorte di Isabel la Catolica, regina di Castilla.Ho accolto la mia istruzione con un’ordinanza certa e con una disciplina consone con la mia posizione in famiglia. Da sempre, osservo e presto maggiore attenzione agli atteggiamenti, alle parole, al rispetto per il prossimo, alla natura che ci circonda, seguendo sempre l’insegnamento del significato dei valori umani. Le mie radici forti e antiche, la spiritualità cattolica e l’importanza di una sana e buona educazione, sono la base dei miei principi: perché la nobiltà d’animo ed i valori non si ereditano. La famiglia è il nostro primo nucleo nella società. Rimane il tema principale della nostra vita che per me, va intesa come fonte di rispetto, di reciprocità e d’accettazione: una famiglia nella quale posso tramandare hai mie eredi, i grandi ideali, nobili e forti, ereditati dai miei antenati. Questo antico casato nobile di grandi ideali iberica-aragonese, ha contribuito a formare delle caratteristiche forti e fieri nelle persone nella nostra famiglia ma che nel contempo, sono anche gentili d’animo, delle persone per bene e rispettose. Da sempre, si dedicano con dignità alla scoperta della bellezza negli altri – coniugando l’antico e il moderno per creare una rinascita, che evolverà idealmente per svelerà una fratellanza di gioia.
Quando ha iniziato a comprendere cosa avrebbe voluto fare nella vita?
All’età di sette anni mi sono trasferita a Barcellona dove più tardi, verso i tredici anni, ho iniziato la scuola di modellismo sartoriale per poi frequentare lezioni di pittura con Salvador Dalì nel teatro Figueras. Di seguito, nasce una lunga amicizia dove lo seguo fino la sua residenza a Port lligat mantenendo con il figlio Jose Van Roy Dalì una lunga storia di ricordi. Ho poi proseguito la formazione nella scuola sartoriale per poi finire gli ultimi anni di studio nella scuola superiore di consulente stilistico di immagine e comunicazione. A compimento degli studi di specializzazione, ho iniziato a disegnare collezioni per una grande azienda spagnola di abbigliamento.
Come si definisce?
Sono molto riservata, poliedrica e anche eclettica che è sicuramente dovuto alla rigida e disciplinata educazione che allora si era costretti a seguire nei college per signorine e che però oggi, ringrazio per l’opportunità riservatami per poter seguire un percorso così ricco e formativo.
Qual’è la sua filosofia che la spinge sempre a ricercare quel bello di altri tempi, perchè è evidente che le sue collezioni sono tutte intrinse di storia, di eleganza che va oltre qualsiasi moda.
Potrei dire “Non è mai troppo tardi – e non si è mai troppo vecchi per ri-iniziare un nuovo percorso” ma è la fiducia in noi stessi che può diventare la più grande alleata che abbiamo: una vera arma di seduzione…Questi due frasi arrivano dal mio cuore e rappresentano un nuovo inizio per una vita migliore che sto vivendo con ottimismo…
Conosco il suo amore per l’arte, ma so che non solo disegna collezioni ma ama anche dipingere…forse con un accenno di qualche pittore spagnolo?
Si è vero in passato, amo l’arte in ogni sua forma ed è chiaro da catalana che qualche ispirazione artistica giace nel mio cuore. In passato ho cercato di dedicarmi anche a creare opere pittoriche e questo mi è stato utile in momenti più difficili della mia vita, ora porto tutto in una valigetta che custodisco con cura, un altro mio scrigno di sogni e speranze.
Qual’è il motivo che la lega così tanto all’Italia?
Nei miei ricordi, splendono quattordici anni di un matrimonio di vita vissuta insieme… ricordi che vivono dentro di me e continuano ad illuminarmi e guidarmi, dopo la scomparsa prematura del mio amato consorte. Poi una malattia mi ha reso ancora più forte e ho capito che l’Italia è parte delle mia esistenza ma sento anche che viaggerò ancora, è solo questione di incontri, lo diceva lo stesso Seneca: “La fortuna non esiste. Esiste il momento in cui il talento incontra l’occasione”.
Cosa si aspetta dal futuro?
Viviamo in un mondo dove si è perso il vero senso del bello, nella moda c’è molta creatività ma spesso ne esce una lettura confusa, probabilmente la società è così cambiata che dovremmo riscrivere tutto anche la bellezza nel suo significato più puro. Con il mio atelier cerco di creare quella moda ispirandomi agli anni parigini della prima metà del ‘900, adoro la haute couture e gli accessori che ne completano l’eleganza. Ricerco stoffe, ricami e pizzi fatti con cura artigianale, minuziosi, leggeri e con un pizzico di intrigo alla Belle Epoque.
Sogna una sfilata a Parigi?
Non è un sogno, penso che se dovrà essere arriverà presto. Mi limito a crederci e questo mi aiuta molto ad osservare ciò che mi succede intorno. Quando penso agli anni 20 e 30 e come Parigi era diventata una fucina di nomi famosi: dallo stile disinvolto e discreto di Coco Chanel fino ai drappeggi fluidi di Madelaine Vionnet e poi altri come Dior, allora si che voglio sognare!
Un’ anticipazione sulle prossime collezioni?
Sono molto ispirata, l’obiettivo è di offrire una femminilità contemporanea abbinando anche tessuti tecno con pizzi, cappelli di feltro e di paglia – che disegno e faccio realizzare rigorosamente in Toscana – gioielli con quel gusto aristocratico mischiando tessuti a pietre, cammei e velluti. E tutto dentro ad un alone di mistero che è racchiuso nel mio profumo, una fragranza di fiori bianchi che porta con sé una raffinatezza ancora tutta da riscoprire e che dona alla donna un fascino assolutamente discreto.
Allora Maysot, sono certa che ci rivedremo presto a Parigi nell’inseguire questo suo sogno.
Credits fotografici moda : Anna D’Agostino