Il primo atto politico di Gennaro Sangiuliano, neoministro della Cultura ed ex direttore del Tg2 Rai, sarà – a quanto si apprende – di rimuovere Giovanna Melandri alla presidenza del MAXXI, il Museo delle Arti del XXI Secolo. Con chi il ministro intende sostituire Melandri? Con Alessandro Giuli, giornalista de Foglio e di Libero, astro sorgente del melonismo e suo fedele sostenitore in tutti i talk show televisivi.
Possibile che il ministro della Cultura, in carica da un mese, metta al primo posto della sua agenda il ribaltone al MAXXI? Possibile a quanto pare. E poco c’entra, in questa vicenda, la logica dello spoils system, legittima quando sono in scadenza ruoli di vertice nell’amministrazione dello Stato. Quello che colpisce, infatti, è l’enorme lavoro fatto da Melandri al MAXXI e la scarsa considerazione in cui sembra ora considerarlo il neo ministro. E allora ci si può chiedere: siamo di fronte ad un avvicendamento o a un’epurazione? Alcuni dati ci aiutano a rispondere.
MAXXI ribaltone: chi è Giovanna Melandri e cosa ha fatto al MAXXI
Giovanna Melandri, 60 anni, laurea in economia, è stata a lungo parlamentare per il Pds-Pd e due volte ministro, prima della Cultura e poi dello Sport. Ha fondato ed è presidente di Human Foundation, una fondazione che promuove la finanza d’impatto a sostegno dell’impresa sociale. Nell’ottobre 2012 è stata nominata presidente della Fondazione MAXXI e in questi dieci anni ha fatto del Museo un centro di cultura irrinunciabile non solo per Roma ma su scala internazionale. Nonostante il Covid nel 2020 ha mantenuto “aperto” il Museo sul Web e non ha rinunciato ad aprire il MAXXI L’Aquila. Dal 2013 il museo romano ha superato 1,7 milioni di visitatori, allestito 114 mostre, attirando partner e sponsor come Enel, Bulgari, Cdp, Groupama, Alcantara, Deutsche Bank, Sky Arte Hd. La capacità di attrarre risorse pubbliche e private – l’ultimo gala annuale per la raccolta fondi è di poche sere fa – è stata la chiave del successo della Melandri. Con mostre in anteprima assoluta in Italia come Amazonia di Sebastiao Salgado. Melandri lascerà avendo appena varato il progetto del Grande MAXXI con un finanziamento di 42 milioni di euro. È un progetto che prevede l’ampliamento dell’area espositiva, dei giardini esterni e dei progetti di ricerca. In sintesi: un’esplosione di iniziative, mostre, laboratori, attività.
MAXXI ribaltone: chi è Alessandro Giuli
Alessandro Giuli è un giornalista, anche bravo e vivace secondo alcuni, colto a quanto si dice. Il suo curriculum: 47 anni, maturità classica, laurea in filosofia. Come giornalista nasce al Foglio di cui diventa vicedirettore e condirettore ma collabora con giornali dell’area di Destra come Libero, il Tempo, fino a quando si fa conoscere da un pubblico più ampio con un’intensa partecipazione ai talk show televisivi. Ha scritto “Sovranismo per esordienti. Individui e potere tra identità e integrazione” e “II passo delle oche – L’identità irrisolta dei postfascisti”. Non ha nascosto simpatie Salviniane quando la Lega era al 30% ma si è poi orientato su Fratelli d’Italia tanto che al momento dell’insediamento del governo venne fatto il suo nome come portavoce di Giorgia Meloni a Palazzo Chigi. Esperienza manageriale: nessuna. Se saprà fare o no lo si scoprirà nel tempo. Lui, partecipando martedì sera a “Otto e mezzo” su La7, a precisa domanda di Lilli Gruber sul suo imminente incarico si è schernito: “Mi avvalgo della facoltà di non rispondere”.
MAXXI: la scelta di Sangiuliano, Melandri si prepara a lasciare
I giochi sembrano ormai vicini alla conclusione. Giovanna Melandri parlerà giovedì mattina alle 12 in una conferenza stampa in cui commenterà le decisioni che la riguardano. “Non abbiamo ancora nessuna comunicazione ufficiale e formale. Non è ancora arrivato alcun decreto, lo stiamo aspettando ad horas”. I commiati sono per domani quando illustrerà “con spirito di servizio nei confronti delle istituzioni, il piccolo gioiello culturale internazionale che consegneremo alla nuova governance».
Giova ancora ricordare che Gennaro Sangiuliano, attuale ministro della Cultura, è stato direttore del Tg2 di area centrodestra. Suscitò non poche polemiche – e un richiamo formale dal vertice Rai – la sua partecipazione alla convention milanese di Fratelli d’Italia nel maggio scorso (vi parteciparono anche altri dirigenti Rai). In quell’occasione infatti Sangiuliano non si era limitato a partecipare in qualità di moderatore ma aveva assunto un ruolo politico parlando dal palco pur esercitando il ruolo di direttore di una testata del servizio pubblico televisivo.
Legittimo apprezzare Giorgia Meloni, prima donna premier d’Italia. Legittimo avere le proprie opinioni politiche, siano esse di Destra (come nel caso di Giuli e Sangiuliano) o di sinistra. Legittimo anche, in una logica di spoils system, pensare ad un avvicendamento nei ruoli di vertice che si avvicinano alla scadenza. Ma il caso MAXXI è clamoroso e consente di tornare altrettanto legittimamente alla domanda di partenza: avvicendamento o epurazione? La risposta è ovvia.
(Ultima revisione mercoledì 23 novembre 2022 alle 23:00)