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Maxi dividendi in vista, da Intesa Sanpaolo a Banca Generali

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2021, l’anno del riscatto. Può sembrare il titolo di un film ma in realtà è la speranza delle banche quotate rispetto alla distribuzione dei dividendi. Dopo il blocco imposto dalla Banca centrale europea nel 2020 a causa della pandemia, gli istituti puntano sull’ammorbidimento dei vincoli e annunciano le cedole da distribuire ai loro azionisti. Un piatto che, sebbene lontano dai fasti degli anni passati, presenta comunque qualche ottima occasione. 

Partiamo da Intesa Sanpaolo. La prima banca del Paese ha confermato la distribuzione di 3,57 centesimi di euro per azione, il massimo consentito dalle regole Bce, per un importo complessivo di 693,67 milioni di euro: rapportando l’importo unitario al prezzo di riferimento del titolo registrato lo scorso 4 febbraio, (il giorno prima dell’annuncio dei conti) risulterebbe un rendimento pari all’1,8%. L’istituto guidato da Carlo Messina, dopo l’ok dell’Eurotower, prevede inoltre una distribuzione cash da riserve per 10 centesimi per azione, con un rendimento del 5% a valere sugli utili 2020. Si dovrebbe infine aggiungere, stavolta sugli utili 2021, un’ulteriore cedola con un pay-out pari al 70% dell’utile netto. Una parte di questa cedola sarà distribuita già quest’anno sotto forma di acconto.

Passando a Unicredit, la banca di Piazza Gae Aulenti ha annunciato un dividendo di 0,12 euro per azione, pari ad un dividend yield dell’1,41%. Nell’aprile del 2021, l’assemblea degli azionisti sarà inoltre chiamata a dare il via libera a una distribuzione straordinaria di capitale pari a 652 milioni di euro, interamente sotto forma di riacquisti di azioni proprie, da effettuare nel terzo trimestre del 2021.

Molto allettanti le cedole garantite dalle reti di consulenza. Le società di gestione di risparmio hanno superato brillantemente la crisi portata dalla pandemia, presentando situazioni di capitale molto robuste. Circostanza che si traduce positivamente in termini di rendimenti dei rispettivi titoli.

Prendendo in considerazione solo il rendimento, a spiccare è soprattutto Banca Generali, che ha presentato i conti preliminari lo scorso 10 febbraio. Il cda guidato da Gian Maria Mossa ha proposto all’assemblea una cedola da 3,3 euro per azione con pay-out al 70,5% sugli utili cumulati 2019-2020. Gli azionisti potranno dunque contare su un dividend yield molto alto, pari al 11,5%. 

Nel risparmio gestito, un gradino più in basso troviamo Banca Mediolanum che ha annunciato una cedola complessiva pari a 573,3 milioni, 0,781 per azione. Anche in questo caso il rendimento è a doppia cifra: 10,2%.

Fin qui i numeri noti. Nel mondo delle banche delle reti si attende, poi, la proposta di dividendo di FinecoBank, il cui cda non si è pronunciato in occasione dei risultati preliminari pubblicati lo scorso 9 febbraio. 
Discorso, infine, leggermente diverso per Azimut holding che da asset manager puro, nel 2020 ha potuto staccare la cedola, non dovendo sottostare raccomandazioni della Banca Centrale Europa. Per il 2021 gli analisti prevedono un dividendo da 1 euro per azione, stabile rispetto allo scorso anno. Se così fosse, il rendimento per gli azionisti ai prezzi attuali sarebbe intorno al 5%.

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