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Matteo Salvini e l’inutile pagliacciata del nucleare a Milano che merita l’Oscar dell’ignoranza e della stupidità

Tra le tante sciocchezze che il leader leghista diffonde ogni giorno, la sua proposta di impiantare una centrale nucleare a Milano è da Oscar della stupidità ma rischia di offuscare le prime riflessioni senza dogmi sul futuro del nucleare

Matteo Salvini e l’inutile pagliacciata del nucleare a Milano che merita l’Oscar dell’ignoranza e della stupidità

Una pagliacciata al giorno leva la ragione di torno verrebbe da dire pensando alle sciocchezze a getto continuo che escono dalla bocca del leader leghista Matteo Salvini. Trascuriamo il disdicevole meeting dell’Internazionale nera convocato domenica scorsa dal leader leghista a Firenze e concentriamoci sulla sua esilarante proposta in occasione di Cop 28 di impiantare una centrale atomica a Milano. Riaprire la discussione sul nucleare di nuova generazione va benissimo ma anche il solo ipotizzare che Milano possa essere la sede di nuovi impianti serve solo ad affossarla sul nascere. Glielo ha spiegato con esemplare chiarezza l’ex presidente dell’Enel Chicco Testa sul Foglio di ieri: “Nonostante insista da tempo sul tema nucleare, forse il leader leghista non ha trovato il tempo per imparare che le centrali nucleari hanno bisogno della disponibilità di grandi quantità di acqua per il raffreddamento: mari o fiumi importanti e non mi risulta che nè il Lambro nè l’Olona possiedano queste caratteristiche”. “Ci sono voluti decenni – conclude Testa – per capire che senza energia nucleare la transizione resta un bel desiderio. Cerchiamo di non trasformare la questione nella solita disputa senza capo nè coda, buona sola ad eccitare le rispettive tifoserie”, che è lo sport senza senso che a Salvini riesce meglio. Giù dalla torre il leader leghista.

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