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Mattarella, una lezione di democrazia e civiltà dopo le idiozie di Vannacci, Salvini e Lollo e i silenzi di Meloni

Di fronte all’escalation della follia del Generale Vannacci, di Salvini e di Lollobrigida, l’intervento del Presidente Mattarella a Rimini ha ridato dignità e speranza a un Paese disorientato anche dai cinici e pavidi silenzi della Meloni

Mattarella, una lezione di democrazia e civiltà dopo le idiozie di Vannacci, Salvini e Lollo e i silenzi di Meloni

Meno male che Mattarella c’è. Dopo le idiozie del Generale Roberto Vannacci, l’immediata copertura del leader leghista Matteo Salvini e i vaniloqui del ministro Francesco Lollobrigida sull’alimentazione dei poveri, a suo dire, migliore di quella dei ricchi che da domani sono attesi alla mensa della Caritas o in coda al discount, ci voleva l’intervento del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella al Meeting di Cl a Rimini per ridare dignità a un Paese disorientato anche dai colpevoli silenzi della premier Giorgia Meloni.

In pochi giorni l’escalation della follia non sembrava conoscere fine: prima con il libro omofobo, anti-ambientalista e anti-migranti del Generale, libro in cima alle vendite ma tutt’altro che improvvisato e forse scritto a più mani come ha documentato Claudia Fusani su Il Riformista, poi l’indecoroso sostegno di Salvini che ha preso le difese del Generale scagliandosi contro la sacrosanta presa di distanze del coraggioso ministro della Difesa Guido Crosetto e infine l’ennesima gaffe, questa volta sul cibo dei poveri, del ministro dell’Agricoltura Lollobrigida che finora non ne ha azzeccata una (ricordate la “sostituzione etnica” ?) nemmeno per sbaglio. Di fronte a tutto questo è assordante il silenzio cinico e pavido della premier, prigioniera non solo dei fantasmi del passato ma anche dell’insidiosa concorrenza a destra di Salvini. Qual è l’immagine del Paese che esce da questi ripetuti colpi di sole della classe dirigente politica? Quella di un Paese allo sbando che, ancora una volta, è toccato al Capo dello Stato riportare in equilibrio con un discorso, come quello di Rimini, che non ha entusiasmato solo la platea del meeting ma è stato ed è la chiara espressione della parte migliore del Paese. Amicizia al posto dell’odio e dei veleni, unità’ nella pluralità e rispetto delle diversità, accoglienza ordinata dei migranti nella consapevolezza che “il fenomeno non verrà cancellato da muri”: è attorno a questi nobili capisaldi che si è snodato l’intervento di Mattarella con parole che lasciano il segno e che rendono gli italiani orgogliosi di esserlo. Grazie, Presidente.

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