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Mattarella, Renzi e l’occasione unica di rilancio dell’Italia, ma servono stabilità e riforme

Dopo l’elezione al Quirinale di una persona “onesta e rigorosa” come Mattarella e dopo il successo di Renzi, l’Italia ha un’opportunità unica di cogliere la ripresa economica spinta dal crollo del petrolio, dalla debolezza dell’euro e dalle politiche monetarie ma ha bisogno di due ingredienti essenziali: la stabilità politica e l’accelerazione delle riforme

Mattarella, Renzi e l’occasione unica di rilancio dell’Italia, ma servono stabilità e riforme

Che Mattarella sia persona onesta e rigorosa e’ fuori discussione. Speriamo che dal Quirinale operi, sia pure con la discrezione che gli e’ abituale, per favorire il compimento delle riforme di cui le nostre istituzioni hanno urgente bisogno. Ma al di la’ del gioco tutto politico di individuare chi ha vinto e chi ha perso tra i leaders dei vari partiti, conviene cercare di capire se la rapida soluzione del problema della ricerca di un nuovo capo dello Stato, possa giovare all’economia italiana uscita stremata da quasi sette anni di crisi.

Sicuramente Renzj ha superato brillantemente lo scoglio rappresentato dalla elezione del Presidente della Repubblica ( che due anni fa fu la Waterloo di Bersani ) e questo dovrebbe avere un effetto positivo sul Governo e sulla sua volontà di portare avanti le riforme. Certo oggi Alfano minaccia di chiedere una ” verifica” politica,  mentre i berlusconiani affermano che il patto del Nazareno e’ quantomeno incrinato, ma molti osservatori internazionali potranno vedere che tutte le insidie sono state finora brillantemente superate , e quindi potranno avere più ” fiducia” sulla stabilita’ del governo e sulla spinta riformatrice che viene dal suo leader.


Una stabilita’ che e’ fondamentale per consentire all’Italia di cogliere appieno le opportunità di ripresa economica che vengono offerte dallo scenario internazionale. Il crollo del prezzo del petrolio, la debolezza dell’Euro, la politica monetaria della Bce, e una certa ripresa del commercio mondiale potrebbero in teoria dare una spinta al nostro Pil di oltre il 2% per due anni, secondo i calcoli del Centro studi Confindustria.  In pratica se anche la spinta fosse solo della meta’ per il nostro paese sarebbe comunque una netta inversione di tendenza rispetto al calo del PIL di quasi 10 punti negli ultimi sei anni.


Gli ultimi indicatori sulla fiducia delle famiglie e sulla creazione di posti di lavoro lasciano ben sperare. Pero’ e’ chiaro che per l’Italia questa ripresa indotta dalla svalutazione dell’Euro e dalla momentanea debolezza del petrolio ,potrebbe solo essere un fuoco di paglia, mentre per trasformarla nell’avvio di una duratura fase di crescita occorre correggere quelle diseconomie interne che ci hanno spinto verso la crisi ben prima della esplosione delle banche americane nel 2008. Bisogna rendere il nostro sistema più competitivo riformando il settore pubblico dove continuano ad annidarsi tanti sprechi ( e ruberie), facendo funzionare la giustizia ed indicando un percorso graduale ma realistico, per la riduzione della pressione fiscale. Poi ci sono da risolvere tanti altri problemi. Ma nessuno pretende che si affrontino tutti insieme. Occorre pero’ che nel mondo si consolidi la fiducia che ora in Italia c’ e’ un governo ed una classe dirigente seriamente intenzionati a rompere con il lassismo demagogico del passato, per imboccare la strada che porta alla conquista per l’intero paese di un posto di tutto rispetto nel mondo globalizzato.


In questo senso l’abilita’ personale di Renzi ,che ha dimostrato di saper navigare in acque infide, irte di molti tipi di pericoli, può essere un elemento importante per consolidare l’immagine del nostra paese presso gli investitori e per diffondere un maggiore ottimismo sul nostro futuro che spesso, noi per primi, vediamo nero o quantomeno grigio. La prosecuzione con ancor maggior vigore dell’azione riformatrice da parte del Governo consentirà la ripresa della produzione e soprattutto dell’occupazione già dai prossimi mesi. Abbiamo di fronte una opportunità unica, c ‘ e’ da augurarsi che nella nostra politica non prevalgano i risentimenti o le rivalità personali. E che Renzi, che ha saputo riunificare il Pd dopo le lacerazioni sul Jobs Act, non rallenti la sua corsa verso il cambiamento. Gli italiani non possono più aspettare i tempi lunghi della politica.

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