“Dazi inaccettabili, la Ue ha la forza per contrastarli”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha rinnovato il suo fermo monito contro la politica dei dazi voluta dall’amministrazione Trump, ma questa volta con un richiamo più deciso alla responsabilità dell’Unione europea. Parlando in occasione dell’anniversario della firma dei Trattati di Roma, il capo dello Stato ha evidenziato l’importanza di una risposta tempestiva e coordinata da parte di Bruxelles, pur invitando alla calma e determinazione. “Bisogna essere sereni senza alimentare un eccesso di preoccupazione. Perché la Ue ha la forza per interloquire con calma e autorevolezza per contrastare una scelta così immotivata come i dazi”. Già sabato scorso aveva lanciato l’allarme parlando di “nuove nubi” che “sembrano addensarsi all’orizzonte portatrici di protezionismi immotivati”.
Mattarella: “La risposta non sono i dazi ma le regole da far rispettare”
Nel suo intervento, Mattarella ha ribadito l’importanza di difendere un sistema commerciale basato su regole leali, sottolineando che i dazi non solo danneggiano il commercio, ma mettono in pericolo i valori fondamentali che l’Europa ha costruito nel tempo. “I dazi creano ostacoli ai mercati, alterano il mercato, penalizzano i prodotti di qualità e questo per noi è inaccettabile, ma dovrebbe essere inaccettabile per tutti i Paesi del mondo. Una collaborazione su regole leali è indispensabile. La risposta non sono i dazi ma le regole da far rispettare”, ha spiegato il Capo dello Stato, ribadendo l’importanza della cooperazione internazionale.
Rispondendo anche a un giovane che gli aveva chiesto delle preoccupazioni legate all’impatto dei dazi sulle esportazioni italiane, il presidente ha sottolineato come i mercati aperti siano cruciali per la crescita e la pace: “I mercati aperti corrispondono a due interessi vitali: la pace e i nostri interessi vitali di esportazione”.
Mattarella: “Statisti coraggiosi idearono l’Europa”
Il presidente ha anche riflettuto sul contesto storico che ha portato alla nascita dell’Unione europea. Rispondendo a una domanda da parte di alcuni giovani, Mattarella ha ricordato che nel 1945, l’Italia usciva da una guerra devastante e da un periodo segnato da dittature brutali e dall’Olocausto. “In quel clima di tragedie, di disperazioni alcuni statisti lungimiranti e coraggiosi cercarono di capovolgere un’idea, fu una rivoluzione di pensiero. Mettere insieme il futuro dell’Europa. Questo è stato il tentativo da statisti coraggiosi e lungimiranti”, ha sottolineato, celebrando la visione e il coraggio di coloro che hanno posto le basi per la Ue.
Mattarella: “Il modello europeo un grande successo imitato nel mondo”
Mattarella ha anche messo in luce come l’Europa abbia rappresentato un grande fenomeno storico. “Il mercato comune si è ampliato e si è arrivati alla comunità economica fino all’Unione europea allargandosi ai 27 Paesi attuali. È stato un grande fenomeno storico grazie anche all’introduzione dell’euro che ha salvaguardato i risparmi dei cittadini dalle crisi e dai terremoti finanziari, la moneta unica è stato un riparo.” Ha aggiunto che “il benessere raggiunto e la sicurezza di oggi era impensabile nel 1957″.
Il presidente ha anche osservato che il modello europeo è stato talmente di successo da essere imitato in altre parti del mondo, citando come esempi il Mercosur in Sudamerica e l’Asean in Asia. “Il modello europeo è stato un grande successo e viene imitato in altri continenti come il Sudamerica. Penso al Mercosur e all’Asean che ricalcano la nostra esperienza europea”, ha detto Mattarella.
Tuttavia, ha avvertito, “non è un modello perfetto il nostro, contiene errori da colmare e processi decisionali da velocizzare”, riconoscendo la necessità di miglioramenti nel funzionamento dell’Unione.
Mattarella: “Siamo sommersi dagli acronimi, il pensiero si esprime con le parole”
In una riflessione che ha toccato anche il tema della comunicazione, Mattarella ha parlato dei pericoli di un linguaggio tecnico e frammentato che può risultare incomprensibile per la maggior parte delle persone. “Siamo sommersi dagli acronimi, sul web e nei documenti è come un linguaggio per iniziati che esclude chi non è consapevole. Rispecchia ciò che accade con i telefonini, si contrae per guadagnare tempo. Ma il pensiero si esprime con le parole”, ha concluso, lanciando un monito per un ritorno a una comunicazione più chiara e comprensibile.
Un futuro da costruire insieme
Concludendo il suo intervento, Mattarella ha invitato tutti a riflettere sul valore dell’Unione europea e sul ruolo cruciale che essa gioca per il futuro del continente. “L’Europa deve continuare a crescere, a evolversi e a rispondere con determinazione alle sfide che si presentano, senza perdere di vista i valori che ne hanno ispirato la nascita”, ha concluso il presidente, ribadendo la necessità di un’Europa più unita, pronta a rispondere alle sfide globali con determinazione e unita nei suoi obiettivi.