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Mattarella, forte appello: “Vaccinarsi è un dovere morale e civico”

Imagoeconomica

È un messaggio molto forte e molto chiaro quello lanciato dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della tradizionale cerimonia del Ventaglio, che si è tenuta ieri nei giardini del Quirinale. “La vaccinazione – ha detto il Capo dello Stato, che solo pochi giorni fa ha compiuto 80 anni e che, salvo sorprese, è agli ultimi mesi del suo mandato presidenziale – è un dovere morale e civico“.

Non è la prima volta che Mattarella interviene in proposito, ma l’appello di ieri ha un significato politicamente più forte, non solo perché si rivolge ai dubbiosi e ai No Vax ma anche perché è anche un perentorio invito alle forze politiche a non scherzare sulle vaccinazioni e a non strizzare l’occhio, per ragioni puramente elettoralistiche, a chi sta imbastendo proteste contro la campagna del Governo sui vaccini.

Il primo pensiero del Presidente va alla scuola, su cui il Governo deciderà la settimana prossima come procedere con le vaccinazioni in occasione della ripartenza delle lezioni in presenza. “Occorre tornare – ha sostenuto Mattarella – a una vita scolastica normale e colmare le lacune che si sono formate. Il regolare andamento del prossimo anno scolastico deve essere un’assoluta priorità”.

Altrettanto diretto l’intervento del Capo dello Stato sulle riforme, in evidente sostegno dell’azione del premier Mario Draghi: “Bisogna assumere decisioni chiare, rispettando gli impegni assunti” con l’Europa che in cambio delle cospicue risorse del Next Generation Eu pretende le riforme che per troppi anni l’Italia non ha fatto e su cui ora Draghi si è personalmente impegnato, anche se le resistenze di Lega e Cinque Stelle non agevola certo il suo lavoro.

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