Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha scelto di anticipare le celebrazioni per la festa dei lavoratori visitando un centro d’eccellenza italiano. Mentre lo scorso anno la tappa fu Udine quest’anno la destinazione è stata il distretto della meccatronica di Reggio Emilia, polo d’eccellenza con circa 400 aziende: “Celebriamo il valore della giornata del 1° maggio con necessario anticipo. Una realtà che ribadisce il valore costituzionale del lavoro e sottolinea, al contempo, come esso si confermi il motore della crescita e della coesione sociale della Repubblica” ha detto il presidente rivolgendosi ai lavoratori. Due gli stabilimenti visitati: Landi Renzo e Walvoil Interpump Group. Nella sua visita, il Capo dello Stato è stato accompagnato dalla ministra del Lavoro, Marina Calderone.
Mattarella: Primo maggio festa della dignità del lavoro
“Il Primo Maggio è la festa della dignità del lavoro. È la festa della Repubblica fondata sul lavoro” – spiega nel suo discorso Mattarella. Il presidente poi ha citato Giorgio La Pira. “Il lavoro è un diritto e lo stesso Luigi Einaudi – rigoroso maestro liberale di economia – in risposta all’appello di Giorgio La Pira ‘in difesa della povera gente’, in cui indicava la lotta alla disoccupazione e lo sradicamento della miseria come impegno primario dello Stato, affermava che ‘lo Stato moderno ha come primo compito di non creare disoccupazione e miseria’, elencando i motivi che le aggravano”.
Mattarella: Non arrendersi al lavoro povero
Sono tanti i temi trattati dal presidente durante l’incontro a Reggio Emilia. In particolare si è soffermato sulle opportunità generate dal lavoro e sulla sua dignità. “L’unità del Paese significa unità sostanziale sul piano delle opportunità di lavoro. Significa impegno per rimuovere le disuguaglianze territoriali. Il lavoro ci mette di fronte alle sfide nuove, alle necessità e a bisogni emergenti, per chiederci come rilanciare il Paese in Europa e nel mondo. Il lavoro è stato lo strumento che ha permesso e favorito la mobilità sociale. Il lavoro è stato ed è misura del contributo ai doveri inderogabili di solidarietà tracciati dalla Costituzione. Il lavoro è ciò che mette ogni cittadino nella condizione di scegliere il proprio posto nella vita della comunità. E il lavoro riguarda le persone. Il lavoro è indice di dignità perché è strettamente collegato al progetto di vita di ogni persona”. Mattarella ha poi esortato a non arrendersi mai all’idea del lavoro povero: “E ,allora, mentre si riaffaccia la tentazione di arrendersi all’idea che possa esistere il lavoro povero, la cui remunerazione non permette di condurre una esistenza decente, è necessario affermare con forza, invece, il carattere del lavoro come primo, elementare, modo costruttivo di redistribuzione del reddito prodotto” ha spiegato il presidente.
Mattarella: il Pnrr è una ineguagliabile opportunità
Tra i temi trattati dal capo dello stato anche il PNRR ritenuto “ineguagliabile opportunità”. “L’immagine del cantiere riporta al Cantiere Italia, al cantiere del PNRR, con la ineguagliabile opportunità che offre per ridurre e colmare ritardi strutturali, sostenere strategie di crescita e favorire, con l’innovazione, più diffuse opportunità. Opportunità che interpellano il sistema delle imprese per mettere a terra le diverse iniziative”. Un pensiero anche sul lavoro femminile “La donna lavoratrice ha gli stessi diritti e, a parità di lavoro, le stesse retribuzioni che spettano al lavoratore. Le condizioni di lavoro devono consentire l’adempimento della sua essenziale funzione familiare e assicurare alla madre e al bambino una speciale adeguata protezione”.
Mattarella: no al lavoro minorile
Nel discorso di Mattarella c’è anche spazio per condannare il lavoro minorile: “Un recente rapporto ha messo in evidenza come il lavoro minorile sfruttato sia ancora una piaga presente. Lo sfruttamento ai danni dei minori costituisce un grave furto di futuro, sottraendo questi ragazzi alla scuola e spingendoli verso la marginalità. Un tema che riguarda anche la condizione di molti lavoratori immigrati”.