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Mascherine U-Mask, l’Antitrust attacca: “Ingannevoli”

L’Autorità Garante della Concorrenza ha aperto procedimento istruttorio e cautelare: “Prodotto privo delle caratteristiche e della capacità filtrante pubblicizzata” venduto e promosso “con modalità ingannevoli e aggressive”. Indaga anche la Procura di Milano

Mascherine U-Mask, l’Antitrust attacca: “Ingannevoli”

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha avviato un procedimento istruttorio nei confronti delle società U-Earth Biotech Ltd. e Pure Air Zone Italy S.r.l., per contestare le attività di promozione e di vendita delle “U-Mask”, le mascherine più in voga del momento, molto diffuse tra vip e influencer e vendute a un prezzo elevato, compreso tra i 16 e i 34 euro.

Secondo l’Antitrust, le mascherine sarebbero vendute e promosse con modalità ingannevoli e aggressive “sfruttando indebitamente la situazione di emergenza sanitaria in corso per indurre il consumatore a comprare a prezzi elevati il prodotto reclamizzato”, si legge in una nota.

Nel dettaglio, le pubblicità sulle mascherine enfatizzerebbero l’efficacia, in termini di prevenzione, ingannando i consumatori e inducendoli all’acquisto di un “prodotto privo delle caratteristiche e della capacità filtrante pubblicizzata, con conseguente potenziale pericolo per la salute”. 

La società che produce le celebri U-Mask parla infatti di un’efficacia protettiva (per singolo filtro) pari a 200 ore di utilizzo effettivo. In realtà queste caratteristiche “non sarebbero debitamente comprovate” spiega l’Antitrust. In aggiunta, la mascherina sarebbe “impropriamente comparata” con altri tipi di mascherine che rispettano tutti i canoni di dispositivi di protezione individuale (DPI). Nella presentazione presente sul sito web si legge: “U-Mask ha un’efficienza superiore, paragonabile a un FFP3”. Invece “U-Mask non è certificata come DPI ma risulta registrata presso il Ministero della Salute come dispositivo medico di classe I”, specifica l’Autorità, secondo cui la società sarebbe anche colpevole di omissioni e ambiguità “nelle informazioni presenti sul sito in relazione al diritto di recesso, al foro del consumatore, alla garanzia legale di conformità e al meccanismo extra-giudiziale di reclamo e ricorso”.

“Vista l’attualità della questione e la gravità della condotta, l’Autorità ha contestualmente avviato un subprocedimento cautelare, volto a verificare la sussistenza dei presupposti per la sospensione provvisoria di tale pratica, assegnando alle società un breve termine per la risposta. Il 15 febbraio 2021 l’Autorità ha condotto ispezioni nelle sedi di U-Earth Biotech Ltd. e Pure Air Zone Italy S.r.l. avvalendosi della collaborazione dei militari della Guardia di Finanza”, conclude il comunicato dell’Antitrust.

L’intervento dell’Antitrust arriva a tre settimane di distanza dall’apertura di un’indagine da parte della Procura di Milano che, dopo un esposto presentato da un diretto concorrente, ha deciso di sequestrare un campione di 15 mascherine con relativi filtri per farle analizzare da due due periti nominati dai magistrati. L’inchiesta ipotizza come atto dovuto il reato di frode in commercio a carico di Betta Maggio, rappresentante legale della U-Earth Biotech.

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