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Mascherine obbligatorie su autobus e treni fino al 30 settembre, ma non sugli aerei. Attenzione a Omicron 5

Imagoeconomica

Mascherine obbligatorie su autobus, treni, metropolitane, tram e pullman, ma non sugli aerei. Queste le nuove regole in vigore fino al 30 settembre. Anche se il 15 giugno è scaduto l’obbligo di indossare le mascherine negli ambienti chiusi, infatti, il governo ha previsto alcune eccezioni, tra cui, appunto, quella del trasporto pubblico locale e nazionale. Per il resto, dai cinema ai teatri, dagli esami di maturità e di terza media fino alla messa, la mascherina sarà solo raccomandata.

Mascherine: perché non sono obbligatorie sugli aerei?

L’obbligo di mascherina sugli aerei è stato tolto in primo luogo per un problema di disomogeneità con le norme di altri Stati, che lo hanno abolito. Inoltre, secondo l’Ecdc, il Centro europeo per il controllo delle malattie, gli aerei sono i mezzi di trasporto con il miglior sistema di ricambio dell’aria, per cui il pericolo di contagio è inferiore rispetto a bus, treni metro e tram.

[Leggi anche – Auto: in Italia l’uso delle quattro ruote si è impennato del 60% rispetto ai livelli pre-Coviduto]

Mascherine negli ospedali e negli uffici privati

La mascherina rimane obbligatoria (almeno) fino al 30 settembre anche in tutte le strutture sanitarie: dagli ospedali alle Rsa.

Quanto ai luoghi di lavoro privato, dove per ora, in base ai protocolli delle parti sociali, la mascherina deve essere messa se c’è il rischio di contatti troppo ravvicinati tra colleghi, nel giro di qualche giorno si saprà se ci sarà un nuovo cambiamento delle regole.

Le nuove regole sui vaccini obbligatori

Dal 16 giugno decade l’obbligo di vaccinazione per gli over 50, per i lavoratori della scuola, delle forze dell’ordine e per i militari. Per i lavoratori della sanità, invece, l’obbligo resta almeno fino al 31 dicembre.

I contagi salgono: colpa della sottovariante Omicron 5

Intanto, il numero dei casi di Covid-19 in Italia continua a risalire. A trainarlo è la sottovariante Omicron 5, che già in altri Paesi ha fatto alzare i contagi in modo significativo. Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di sanità, ha detto ieri che la prossima analisi dei dati raccolti dai laboratori regionali rivelerà “che la variante Ba.5 è dominante in Italia”. La sua circolazione è aumentata in modo vertiginoso nel giro di poco tempo, visto che all’ultima rilevazione causava meno dell’1% dei casi.

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