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Marocco: porta d’accesso per il resto dell’Africa, al via la missione imprenditoriale

Ormai l’Africa sta diventando sempre di più la nuova frontiera dell’export italiano. E il Marocco può certamente essere considerato la migliore porta d’accesso a questa frontiera. Per questo è stata avviata  una Missione di governo, banche e imprese volta ad incentivare i rapporti commerciali tra Italia e Marocco. Dal 20 al 22 Ottobre, più di 70 aziende e 7 gruppi bancari per un totale di 120 persone partecipano alla missione imprenditoriale con tappa a Casablanca. Il suo obiettivo è quello di approfondire le opportunità di business per le imprese italiane nei settori agroindustria, materiali e macchinari da costruzione, automotive e sanitario. I fattori di interesse per le imprese italiane sono: la stabilità politica, il dinamismo economico degli ultimi anni e la forte complementarietà del sistema economico marocchino con quello italiano.

Al fine di avere una visione più chiara dei fattori di vantaggio nell’incentivare il miglioramento dei rapporti commerciali tra Italia e Marocco si può fare riferimento alla scheda paese di Sace. La stabilità politica del Marocco è confermata anche da Sace; alcune riforme hanno rafforzato la rilevanza politica del primo ministro e del parlamento, anche se il ruolo del monarca rimane dominante. In campo politico, l’unico rischio, anche se limitato, sembra derivare da possibili infiltrazioni islamiste dai paesi vicini.

Nonostante il ritardo della ripresa economica in Europa, il maggior partner commerciale del Marocco, l’economia del Paese è cresciuta nel 2013 di oltre il 4%, trainata in particolare dal settore agricolo. Data la dipendenza energetica del paese, gli elevati prezzi del petrolio hanno pesato sul bilancio pubblico e sui conti con l’estero degli ultimi anni. Il sistema finanziario è stabile e ha buone capacità di assorbire eventuali shock, vista l’adozione di standard prudenziali internazionali. L’atteggiamento verso gli operatori stranieri è di apertura e promozione attraverso la predisposizione di numerosi incentivi. Nonostante i recenti progressi il sistema legale resta gravato da limitata trasparenza e inefficienza. Le politiche governative di rafforzamento dei comparti industriali strategici sono molteplici, vanno dal rafforzamento dall’agro-industria a quelli di settori ad alto valore aggiunto come l’automotive. Proprio in quest’ultimo settore, Renault ha già realizzato un investimento pari a USD 1,3 miliardi, relativi a un nuovo impianto di assemblaggio. Sono in rapida espansione anche l’industria aerospaziale e i servizi di logistica, trainati dai recenti investimenti volti al consolidamento infrastrutturale del porto Tanger Med. Sono da segnalare i piani di investimento nel settore sanitario e il forte sviluppo edile che aprono nuove opportunità di partnership tra i nostri sistemi imprenditoriali, finalizzate non solo al mercato locale, ma anche a mercati terzi.

La posizione dell’Italia nel rapporto commerciale rimane di segno positivo. Nel 2013 il saldo commerciale ha registrato un rialzo dopo un trend in discesa perdurante dal 2008. Attualmente siamo il sesto fornitore del Marocco. L’export italiano è cresciuto facendo segnare un + 12% (anno/anno) superando gli 1,5 miliardi di euro. Settori estremamente importanti rimangono quello della meccanica strumentale (21,7%), quello della moda (20,7%), quello della manifattura (8,9%) e della metallurgia (8,6%). Le importazioni italiane hanno segnato una crescita equivalente a quella delle esportazioni, ma attestandosi a 657 milioni. L’Italia è undicesima come esposizione di IDE in territorio Marocchino. Tra i grandi investitori italiani in Marocco si segnala la presenza di Italcementi S.p.A. e Cristalstrass, secondo produttore mondiale di cristalli, oltre alla consolidata attività di operatori italiani nel settore tessile e dell’abbigliamento. Considerevoli investimenti italiani sono inoltre presenti nel settore della logistica, trasporto passeggeri e dei servizi. Sace apre “senza condizioni” all’assicurabilità del rischio marocchino, sia esso sovrano, privato o bancario. Inoltre lo stesso gruppo assicurativo – finanziario dispone il Marocco nella rosa dei paese emergenti a elevato potenziale, caratterizzati da profili di rischio bassi o medi ma in progressivo miglioramento, i quali potrebbero offrire all’export italiano un potenziale pari a 38.5 miliardi nei prossimi due anni. A fronte di questa prospettiva, Sace ha annunciato 200 milioni di nuove operazioni allo studio nel solo paese nord africano.

Grazie alle buone relazioni politiche ed economiche intrattenute a livello internazionale, il Marocco si sta sempre più affermando come porta di accesso per il resto dell’Africa e ha firmato accordi di libero scambio che gli garantiscono un approdo preferenziale ai mercati di 56 Paesi.

La missione è promossa dai Ministeri dello Sviluppo Economico e degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale ed è organizzata da Confindustria, ICE-Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, ABI, RETE Imprese Italia e Unioncamere. L’iniziativa è guidata dal Vice Ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda.

In programma, il 21 ottobre, il Forum economico alla presenza delle rappresentanze istituzionali di Italia e Marocco e gli incontri bilaterali tra le imprese, mentre il giorno seguente sono previsti seminari di approfondimento e visite aziendali.

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