Proprio nelle ore in cui la Presidente Giorgia Meloni era in visita a Budapest dal leader populista e nazionalista Viktor Orbàn, e in cui diventava sempre esplosiva l’emergenza migranti a Lampedusa, l’ex premier ed ex eurocommissario Mario Monti, in un’intervista a “la Repubblica”, le ha impartito una lezione da far arrossire su come stare in Europa. Primo punto: secondo Monti, l’Italia “dovrebbe puntare ad alleanze solide, da pari a pari, senza nervi a fior di pelle, con Francia e Germania”. E’ esattamente quello che Sergio Mattarella e Mario Draghi hanno sempre raccomandato alla Meloni per non finire in un angolo, ma la premier ha preferito procedere a zig zag con risultati altamente deludenti sul piano europeo, anche se ieri il presidente francese Emmanuel Macron ha teso la mano all’Italia sui migranti. Secondo punto: “Non sbandierare, e possibilmente non avere, alleanze privilegiate con leader nazionalisti come quelli di Ungheria e Polonia“. Ma la Meloni spesso si dimentica di essere la premier e pensa di più alle elezioni europee e a raccogliere voti per la destra conservatrice picconando la credibilità e la reputazione internazionale dell’Italia. Terzo punto: “Consiglierei ai nuovi rappresentati dell’Italia – prosegue Monti – di dismettere la postura mentale dei “pugni sul tavolo” e di negoziare tenacemente sulla sostanza” non rinunciando mai all’offensiva della persuasione. Speriamo che quelle di Monti non facciano la fine delle “Prediche inutili” di Luigi Einaudi e che la Meloni ci rifletta e ne faccia tesoro anche se, accerchiata com’è da Matteo Salvini e dai suoi fantasmi del passato, è difficile avvenga. Sarebbe già qualcosa se la Meloni si liberasse del dilettantismo e capisse che in Europa le furbizie (vedi Mes o Patto di stabilità) hanno il fiato corto. Ad ogni buon conto, grazie al Senatore Monti dei consigli di uno che di relazioni europee se ne intende eccome e che, non scordiamocelo, nel 2011 salvò l’Italia dalla bancarotta dopo la disfatta del Governo Berlusconi.