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Marco Gay eletto presidente dell’Unione Industriali di Torino. Si chiude l’era di Giorgio Marsiaj

Unione Industriali Torino

È ufficiale: l’Assemblea dell’Unione Industriali Torino ha eletto Marco Gay presidente per il quadriennio 2024-2028, approvando il suo programma di attività e segnando la conclusione del mandato di Giorgio Marsiaj, iniziato nel 2020. Insieme alla nomina di Gay è stata anche definita la composizione della squadra dei vicepresidenti, composta da: Gabriella Marchioni Bocca (con delega Europa), Antonio Casu (con delega Smart Mobility), Alberto Dal Poz (con delega Relazioni Industriali e Filiere), Giorgia Garola (con delega Internazionalizzazione e Attrazione Investimenti), Marco Lavazza (con delega Esg e Sostenibilità), Manuele Musso (con delega Organizzazione e Sviluppo Associativo), Tatiana Rizzante (con delega Digital Technologies e AI), Marco Zoff (con delega Industria dell’Aerospazio). Barbara Graffino, presidente del Gruppo Giovani Imprenditori, e Filippo Sertorio, presidente della Piccola Industria, faranno parte del Consiglio di presidenza.

I commenti

“Sono lieto di passare a Marco Gay il testimone della presidenza – ha detto al momento del congedo Marsiaj -. In questi anni abbiamo lavorato molto bene insieme, perseguendo gli stessi obiettivi di sviluppo socioeconomico del nostro territorio, attraverso una crescita sostenibile e inclusiva delle imprese associate. Formulo a lui e alla sua validissima squadra di vicepresidenti i miei migliori auguri di buon lavoro”.

Gay, subito dopo l’elezione ha ringraziato l’ormai ex presidente “per il lavoro degli ultimi quattro anni, sicuramente complessi. Sono e siamo consapevoli che l’attuale congiuntura presenta difficoltà altrettanto concrete: il mio pensiero è rivolto agli imprenditori in difficoltà e alle persone che lavorano con loro, e con il massimo impegno faremo la nostra parte, insieme a tutte le istituzioni per supportarli. Industria e innovazione – dice Gay – sono un binomio indissolubile per la crescita e lo sviluppo economico e sociale del nostro territorio. Perché l’industria torinese ha sempre messo al servizio del Paese il suo patrimonio di ingegno e di conoscenza, portandolo nel mondo”.

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Categories: Economia e Imprese