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Marco Bentivogli, alfiere del riformismo, si candida al Senato col Pd che però schiera anche Furlan e Camusso

Festival Economia Trento

Marco Bentivogli, già segretario generale dei metalmeccanici della Cisl e punta di diamante del riformismo, sarà candidato al Senato con Pd nel collegio uninominale di Marche Nord. Un bel colpo per Enrico Letta, non c’è che dire: forse addirittura più prestigioso di quello messo a segno nei giorni scorsi con la candidatura dell’economista Carlo Cottarelli che con Bentivogli ha fatto parte del network riformista Base Italia.

MARCO BENTIVOGLI E IL SUO DECALOGO SUL LAVORO

Proprio qualche giorno fa Bentivogli aveva stilato sul Foglio una sorta di decalogo del lavoro “Lavorare meglio, lavorare tutti”, che raccoglie idee per le lavoratrici e per i lavoratori su salario, orario, riposo, formazione e maternità/paternità. La precedente esperienza sindacale sarà certamente un bagaglio fondamentale per Bentivogli, che non si esagera nel definire il più innovativo sindacalista italiano della generazione dei cinquantenni. Del resto la scuola a cui Bentivogli si è sempre riferito è quella di Pierre Carniti, di cui Franco Bentivogli – il padre di Marco – fu stretto collaboratore.

Il profilo indiscutibilmente riformista e di alto spessore sociale e culturale di Bentivogli, la cui candidatura è stata fortemente voluta dalla sindaca di Ancona, Valeria Mancinelli, ma caldeggiata anche dal padre dell’Ulivo, Romano Prodi, serve sicuramente al Pd a ribilanciare in senso riformatore l’immagine del partito, un po’ come è stato con quella di Cottarelli.

NELLE LISTE DEL PD STONANO NON POCO LE CANDIDATURE DI CAMUSSO E FURLAN, MADAME DEL SINDACALISMO RETRO’

Stona però il fatto che, per assecondare l’ala più massimalista e conservatrice del Pd, Letta sia stato indotto a candidare per le elezioni del 25 settembre anche due sindacaliste di vecchio conio, vere e proprie madame del sindacalismo retrò, come l’ex segretaria generale della Cgil Susanna Camusso e l’ex segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan. Della Camusso basti dire che è sempre stata contro ogni sussulto riformista e contro la politica di Mario Draghi. E la Furlan è addirittura l’anti-Bentivogli per eccellenza, avendolo contrastato in ogni modo e avendolo costretto, con metodi a dir poco stalinisti, a dimettersi dalla guida della Fim-Cisl dove Bentivogli ha sempre brillato fino a trascinare il recalcitrante Maurizio Landini a firmare l’ultimo contratto nazionale dei metalmeccanici. Innovativo ma sempre aperto al dialogo Bentivogli è stimato da tutto l’arco democratico e progressista e, se eletto, potrà sicuramente portare al Senato tutta la sua competenza e la sua passione sui temi del lavoro e dell’industria, di cui la classe politica ha infinitamente bisogno.

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