La classifica dei Chief Executive Officer (Ceo) più performanti in Italia vede al primo posto Sergio Marchionne, amministratore delegato di Fiat, autore di uno dei più rilevanti casi di successo degli ultimi anni e della riscossa di un marchio storico dell’auto che dieci anni fa molti davano per spacciato. Lo rivela l’indagine condotta da Harvard Business Review Italia e Insead di Fontainebleau, che hanno calcolato la classifica considerando innanzitutto due variabili ponderate secondo un algoritmo definito dall’Insead: il rendimento aggiustato per settore e la variazione della capitalizzazione della società in Borsa.
Al secondo posto Alberto Vacchi, presidente di Ima e candidato alla presidenza di Confindustria, seguito da Fabio De’ Longhi Ceo dell’omonima azienda. Al quarto posto Massimo Doris, Ceo di Banca Mediolanum, seguito a brevissima distanza da Piermario Motta di Banca Generali. Al sesto posto, a ridosso della top-5, si piazza un altro banchiere: Giovanni Bossi, amministratore delegato di Banca Ifis. La classifica è stata calcolata per le società quotate in Borsa e non considera gli eventuali risultati ottenuti prima del 1995 perché le serie storiche dei rendimenti aggiustati per settore non sono disponibili. L’indagine è stata chiusa al 30 aprile del 2015 e non ha incluso Ceo in carica da meno di due anni.
La classifica rivela che, da quando è stato nominato amministratore delegato di Fiat SpA il 1 giugno 2004 fino al 30 aprile 2015 Marchionne ha assicurato agli azionisti di Fiat un rendimento complessivo del 251% . Non il più alto in assoluto, visto che il secondo classificato, Alberto Vacchi di IMA, vanta un pregevole risultato pari al 1700%, ma decisamente solido se si tiene conto che nello stesso periodo la capitalizzazione di mercato di Fiat è salita di 13,2 miliardi di euro.
“Si tratta della prima indagine di questo tipo condotta in Italia e, nonostante alcuni limiti temporali e di disponibilità dei dati – ha sottolineato il direttore responsabile della rivista, Enrico Sassoon – presenta un risultato significativo. La performance dei Ceo è stata valutata secondo criteri scientifici oggettivi e depurata da possibili distorsioni settoriali”.
La classifica verrà elaborata anche nei prossimi anni, in sintonia con quanto realizza regolarmente l’edizione internazionale di Harvard Business Review, che aveva inserito solo pochi mesi fa lo stesso Marchionne al 27° posto della classifica mondiale.