Quello che conta sono i marchi, non dove la società ha sede. ”Una Ferrari prodotta in Cina non è una Ferrari, con tutto il rispetto per i colleghi cinesi”. Lo ha detto l’amministratore delegato di Fiat Chrysler Automobiles Sergio Marchionne parlando a Washington, dove partecipa a un convegno sullo stato di salute del mercato dell’auto e del manifatturiero americano alla Brookings Institution, rispondendo a chi chiedeva se Chrysler sarà meno americana o Fiat meno italiana ora che le due società sono parte di un’unica entità. Marchionne ha sottolineato che ”la nazionalità non conta” perchè il gruppo sarà globale, visto che ”si quoterà a New York, avrà sede a Londra dove non ha impianti manifatturieri, farà parte di una società olandese”.
In America intanto la Fiat perde 14mila dollari per ogni 500 elettrica venduta, circa 4.000 in più rispetto a quanto stimato. Lo ha sottolineato l’amministratore delegato del Lingotto, Sergio Marchionne: “Spero che non la compriate – ha scherzato – perchè ogni volta che ne vendo una mi costa 14.000 dollari. Solo la Tesla fa i soldi in questo settore”. La 500e è stata lanciata la scorsa estate in conformità con le regole sulle emissioni zero della California. L’introduzione di modelli ibridi è stata annunciata da Marchionne durante la presentazione del nuovo piano industriale 2014-2018. Portare la Fiat 500 in Usa era “una delle condizioni” ha aggiunto Marchionne. “La Fiat 500 è un’auto iconica, un simbolo ma non sarà mai una vettura di massa in America”.
Oggi a fine mattinata il titolo Fiat a Piazza Affari perde l’1,62% a 7,28 euro.