“Sono incoraggiato da quanto visto nel fine settimana” con la risoluzione dello stallo politico in Italia. Così il numero uno di Fiat e Chrysler, Sergio Marchionne, ha commentato l’insediamento del nuovo governo Letta a due mesi dalle elezioni dello scorso febbraio.
“Iniziamo a vedere un ritorno di una volontà in Europa” a fare meno affidamento a quella che è stata fin qui la parola chiave: “Austerità. Abbiamo provato la medicina”, ha continuato il manager, “che sta uccidendo la base”.
Per Marchionne serve trovare un nuovo approccio, oltre a quello dell’austerity, per facilitare l’attività economica, così da “fare ripartire il motore” dell’economia.
Secondo Marchionne, “l’Europa si trova a fare due scelte difficili”: una riguarda l’austerità, che deve diventare “una seconda priorità”. L’altra è il riconoscimento del fatto che “l’euro a questi livelli è probabilmente lo strumento meno competitivo che l’Europa abbia da offrire”.
Il manager ha fatto qui riferimento agli effetti dovuti per esempio all’ampio piano di stimolo monetario adottato dalla Banca centrale giapponese, che ha provocato un rafforzamento della valuta unica contro lo yen, rendendo l’export europeo più costoso non solo agli occhi dei consumatori giapponesi, ma anche di quelli internazionali.
Anche in scia al fatto che la Bce ha un mandato diverso rispetto agli altri istituti centrali come la Federal Reserve, “siamo così sfasati con il resto dell’attività economica nel mondo”, ha aggiunto Marchionne, “che i leader competenti devono ripensare attentamente la questione”, perché altrimenti “il processo di ripresa è a rischio”.