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Manovra: via libera alle tasse su banche e assicurazioni. Casa, fisco, pensioni, lavoro: ecco tutte le misure da 30 miliardi

Imagoeconomica

Il Consiglio dei ministri ha dato il semaforo verde alla nuova manovra finanziaria, che secondo le stime del ministero dell’Economia e delle Finanze, pesa (in termini lordi) circa 30 miliardi nel 2025, 35 miliardi nel 2026 e oltre 40 miliardi nel 2027. Tra le novità principali, spicca una “carta per i nuovi nati”, destinata alle famiglie con Isee sotto i 40mila euro, oltre a un potenziamento del bonus per gli asili nido. Sul fronte fiscale, viene confermato il taglio del cuneo e la riforma dell’Irpef. Per i pensionati, nessuna rivoluzione, ma un incentivo per chi decide di continuare a lavorare oltre l’età pensionabile. Via libera al controverso prelievo di 3,5 miliardi da banche e assicurazioni per la sanità. Maggiori dettagli verranno forniti durante la conferenza stampa fissata per mercoledì mattina alle 11.

Non solo: il Cdm ha approvato anche un decreto legge con misure urgenti in materia economica e fiscale, a favore degli enti territoriali, e un decreto legislativo per la revisione delle disposizioni sulle accise. Infine, il documento programmatico di bilancio e lo schema della legge di bilancio sono stati inviati alla Commissione europea, tracciando così il quadro complessivo della manovra.

Cuneo fiscale e Irpef: le novità

Il ministero dell’Economia ha annunciato che la manovra renderà strutturale il taglio del cuneo fiscale e la riforma dell’Irpef a tre scaglioni. Questi due interventi pesano per circa 14 miliardi, quasi metà della manovra. Il taglio del cuneo continuerà a garantire circa 100 euro in più al mese in busta paga, ma con una novità: dal 2025, lo sconto contributivo sarà riservato ai redditi fino a 20mila euro. Sopra questa soglia, il beneficio si trasformerà in un aumento delle detrazioni fino a 35mila euro, con un decalage graduale fino a 40mila euro.

Se i fondi del concordato preventivo e dal ravvedimento fiscale lo permetteranno, il governo potrebbe anche abbassare l’aliquota Irpef intermedia dal 35% al 33% per i redditi fino a 50mila euro. Confermata, infine, la tassazione agevolata al 5% sui premi di produttività aziendale.

Pensioni e lavoro: premi per chi resta attivo

Sul fronte pensioni, nessun colpo di scena: le misure dello scorso anno vengono riconfermate, ma con un incentivo in più per chi, pur avendo raggiunto l’età pensionabile, decide di continuare a lavorare, il cosiddetto “bonus Maroni”. Invece, Quota 103, Ape sociale e Opzione donna resteranno con gli stessi requisiti piuttosto restrittivi. Viene garantita la piena indicizzazione delle pensioni all’inflazione e si parla di un aumento delle pensioni minime. Possibile anche un “silenzio assenso” per facilitare l’accesso alla previdenza complementare.

Bonus nascite e asili nido

La manovra, la cui versione definitiva sarà nota nei prossimi giorni, introduce un nuovo bonus di 1.000 euro per i neonati, destinato ai genitori con un reddito Isee inferiore a 40mila euro, per coprire le prime spese legate alla nascita.

Arriva anche una spinta al bonus per gli asili nido, con un dettaglio interessante: l’assegno unico universale non verrà calcolato nell’Isee per chi chiede questo bonus, facilitando così l’accesso a più famiglie.

La carta “dedicata a te”, un sussidio di 500 euro, è rifinanziata per il 2025, e sarà modulata in base al numero dei familiari a carico, aumentando le detrazioni fiscali per le famiglie più numerose.

Quoziente familiare

Tra le novità principali della manovra c’è l’introduzione graduale del “quoziente familiare”, con una razionalizzazione delle detrazioni fiscali. L’importo massimo detraibile sarà modulato in base alla composizione del nucleo familiare, favorendo le famiglie numerose. Si prevede inoltre la riduzione della soglia di reddito oltre la quale si applica la diminuzione degli sconti fiscali.

Detrazioni e fringe benefits

La manovra prevede anche qualche ritocco sulle detrazioni fiscali: più figli a carico hai, più detrazioni puoi ottenere. Inoltre, viene confermata la tassazione agevolata al 5% sui premi di produttività, e ci sono fringe benefit maggiorati per chi è disposto a fare le valigie e spostarsi di oltre 100 chilometri per lavoro.

“Contributo” da banche e assicurazioni per la sanità

Il governo ha destinato risorse per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego per il triennio 2025-2027, con una particolare attenzione alla sanità. In più, ben 3,5 miliardi – diviso su due anni, non retroattivo e una tantum – provenienti da banche e assicurazioni saranno investiti per migliorare i servizi sanitari e supportare i più fragili. Al momento, tra le ipotesi c’è quella che si tratti di un anticipo sulle Dta e imposte differite attive.  La dote messa in campo dal governo è di circa 3 miliardi che serviranno a finanziare il nuovo piano di assunzioni di medici e infermieri e garantire, nello stesso tempo, retribuzioni più pesanti, anche con l’ntroduzione di una flat tax sulle indennità.

Tagli ai ministeri del 5%, esclusi Comuni e sanità

Per finanziare la manovra, i ministeri dovranno ridurre le proprie spese del 5%, mentre gli enti locali e i Comuni saranno esentati da questi tagli. Anche la sanità sarà esentata da questi sacrifici, anzi, il settore sanitario riceverà risorse aggiuntive per il rinnovo dei contratti del personale per il biennio 2025-2027, come confermato dal ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti.

Incentivi per il lavoro e il Sud

Nel Mezzogiorno si confermano gli incentivi per l’occupazione giovanile e femminile, con estensioni fino al 2027, così come la decontribuzione per le imprese situate nelle Zes (Zone Economiche Speciali) e gli incentivi all’autoimpiego nei settori delle nuove tecnologie e della transizione ecologica. Previsti anche fringe benefits maggiorati per i lavoratori che accettano trasferimenti oltre i 100 chilometri.

Casa: proroga del bonus ristrutturazioni

La manovra proroga il bonus ristrutturazioni al 50% per il 2025, evitando la riduzione al 36% prevista dalla normativa vigente. Tuttavia, l’agevolazione sarà limitata alle prime case. Si è insistito per rivedere le rendite catastali per coloro che hanno beneficiato del Superbonus 110%, ma non è ancora chiaro se questa norma sia stata effettivamente adottata.

Stretta sugli stipendi dei manager pubblici

È in arrivo un tetto ai compensi dei manager di enti pubblici, fondazioni e società non quotate. Secondo quanto trapelato, questi dirigenti non potranno guadagnare più del presidente del Consiglio, con il limite fissato a circa 80mila euro all’anno. La misura, fortemente sostenuta dal ministro Giorgetti, è stata inserita nella manovra finanziaria.

Le accise del gasolio aumenteranno?

Contrariamente a quanto previsto, nel decreto legislativo sul riallineamento delle accise non ci sono misure riguardanti benzina e diesel. Il focus del provvedimento è su gas naturale, energia elettrica, oli lubrificanti e prodotti da fumo, con una serie di semplificazioni amministrative. Ad esempio, i bar e gli esercizi che vendono alcolici non dovranno più presentare una denuncia separata all’Agenzia delle Dogane: basterà la comunicazione di avvio attività al Suap.

Ci sono novità anche per i prodotti da fumo: la durata delle autorizzazioni per la vendita di prodotti liquidi da inalazione e tabacchi lavorati sarà estesa da 2 a 4 anni.

Un occhio alla difesa

Il disegno di legge prevede anche il potenziamento degli investimenti nel settore della difesa, con l’obiettivo di garantire coerenza con le nuove direttive europee sugli investimenti pubblici post-Pnrr.

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