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Manovra, sfida alla Ue: i conti non cambiano, maquillage per il debito

Lega e Cinque Stelle non mollano e nella lettera inviata a Bruxelles confermano ll saldi di bilancio, salvo limare il debito con un progetto di vendita di immobili per 1,8 miliardi di euro – Strigliata della Merkel, Olanda e Austria chiedono procedura d’infrazione

Manovra, sfida alla Ue: i conti non cambiano, maquillage per il debito

Il governo conferma l’impegno a mantenere i saldi di finanza pubblica entro la misura indicata nel documento di programmazione, rispettando le autorizzazioni parlamentari. In particolare, il livello del deficit al 2,4% del Pil per il 2019 sarà considerato un limite invalicabile”. È quanto si legge nella lettera inviata martedì a Bruxelles dal ministro del Tesoro, Giovanni Tria. La Commissione europea aveva chiesto all’Italia di modificare i saldi della legge di Bilancio, che non rispettano le regole Ue. Di fronte al rifiuto italiano, è ormai scontato che il 21 novembre l’Europa avvierà l’iter che fra dicembre e gennaio porterà all’apertura di una procedura d’infrazione contro il nostro Paese per mancato rispetto delle regole sulla riduzione del debito.

“Pur introducendo misure di sostegno innovative e un’attenuazione ai vincoli per il pensionamento – continua Tria – l’espansione fiscale decisa dal governo resta contenuta alla misura strettamente necessaria a contrastare il rallentamento del ciclo economico. Il governo ritiene che le ragioni dell’impostazione della manovra mantengano tutta la loro validità anche dopo aver attentamente valutato” i rilievi Ue.

Tuttavia, “per accelerare la riduzione del rapporto debito/pil e preservarlo dal rischio di eventuali shock macroeconomici, il governo ha deciso di innalzare all’1% del Pil per il 2019 l’obiettivo di privatizzazione del patrimonio pubblico. Gli incassi costituiscono un margine di sicurezza” e consentiranno di raggiungere una discesa del rapporto debito-pil “più marcata e pari a 0,3 punti quest’anno, 1,7 nel 2019, 1,9 nel 2020, 1,4 nel 2021 portando il rapporto dal 131,2%del 2017 al 126,0 del 2021”.

Quanto alla crescita, “il governo resta fiducioso sulla possibilità di conseguire gli obiettivi: la manovra è stata costruita sulla base del quadro tendenziale, e non tiene conto della crescita programmata. Questa impostazione prudenziale introduce nella legge di Bilancio un cuscinetto di salvaguardia, che previene un deterioramento dei saldi di bilancio anche nel caso in cui gli obiettivi di crescita non siano pienamente conseguiti”.

LA RISPOSTA DELLA UE

Duro il commento della cancelliera tedesca, Angela Merkel: “L’Italia è un Paese fondatore, ha deciso con tutti gli altri Stati regole che sono adesso la base giuridica dell’Unione, non possiamo semplicemente dire adesso qualcuno dice che questo non interessa più. Sull’Italia non spetta a me dire altro, ora è la Commissione europea che sta svolgendo un ruolo importante ed è importante che si giunga a una soluzione. E che sia fatto nel dialogo con le autorità italiane, questo lo ha detto anche il premier italiano Conte”.

“I piani del governo italiano sono controproducenti per l’economia italiana stessa, e ora i tassi d’interesse sul debito sovrano sono una volta e mezzo più alti di un anno fa”: così il vicepresidente della Commissione Ue, Valdis Dombroivskis, in un tweet che riprende una sua intervista di ieri al portale lettone Delfi. I riflessi dello spread “sono evidenti nella disponibilità e nel costo del credito all’economia reale, per le imprese e cittadini.

Nel corso della giornata intervengono in maniera perentoria anche Austria e Olanda. “Più che mai dobbiamo pretendere disciplina da Roma, non si tratta solo di una questione italiana, ma di una questione europea”, ha detto il ministro delle Finanze di Vienna, il popolare Hartmut Loeger, secondo cui “l’Italia corre il rischio di scivolare verso uno scenario greco”.

Dello stesso avviso anche il ministro delle Finanze olandese, Wopke Hoekstra: “E’ poco sorprendente ma molto deludente il fatto che l’Italia non abbia rivisto il proprio bilancio. Le finanze pubbliche dell’Italia sono fuori controllo e i piani del governo italiano non portano una robusta crescita economica”, ha detto. “Questo bilancio non soddisfa gli accordi che abbiamo stipulato in Europa. Ho grandi preoccupazioni al riguardo”, prosegue il ministro, “spetta ora alla Commissione europea prendere ulteriori provvedimenti”.

(Ultimo aggiornamento ore 17.10 del 14 novembre).

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