Le cesoie del Governo calano sul sistema sanitario: fra 2013 e 2014 arriveranno tagli per 7,95 miliardi. Secondo quanto si legge nella relazione tecnica sulla manovra finanziaria, nel 2013 il fondo nazionale crescerà solo dello 0,5% (per una sforbiciata da da 2,5 miliardi) e dell’1,4% nel 2014 (5,450 miliardi in meno rispetto a quanto stabilito dalla legge attuale).
Le nuove norme prevedono che la “dimensione finanziaria di ciascuna delle singole misure da attivare – spiega nella relazione – sia definita in sede di intesa Stato-Regioni”, che deve essere sottoscritta “entro il 30 aprile del 2012”. Nel caso in cui l’intesa non si raggiunga, la manovra terrà “conto per l’anno 2014 del contributo alla manovra derivante dalle misure in materia di personale nel pubblico impiego”.
In particolare, nel 2013 i risparmi nel settore sanitario saranno così suddivisi: il 30% arriverà dalla stretta sui prezzi di beni e servizi, il 40% dai farmaci e un altro 30% da un nuovo tetto di spesa ai dispositivi medici “a livello nazionale ed in ciascuna Regione”. Per quanto riguarda il 2014, il risparmio è atteso per il 22% da beni e servizi, per il 20% dai farmaci, per il 15% dai dispositivi medici e per il 40% dalla stretta sulle prestazioni sanitarie. Il restante 3% arriverà dal blocco dei contratti per il personale di Asl e ospedali. Nella manovra si prevede infine che il deficit della spesa farmaceutica ospedaliera sia per il 35% a carico delle industrie farmaceutiche (e non più interamente a carico delle Regioni).