Niente da fare per i promossi dell’ultim’ora. Nell’assegno della pensione non ci sarà traccia del loro ultimo momento di gloria. La manovra bis che oggi sbarca al Senato contiene una norma fatta apposta per loro. Il Governo ha deciso di impedire alle aziende anche l’estremo gesto di misericordia nei confronti dei dipendenti. In sostanza, il trucchetto consisteva nel promuovere i lavoratori prossimi al pensionamento in modo da gonfiare l’ormai vicino assegno previdenziale, fino ad oggi calcolato sull’ultimo stipendio.
Con la nuova legge il calcolo delle pensioni non terrà conto degli eventuali salti di livello avvenuti negli ultimi tre anni di carriera. La misura sarà applicata agli incarichi con “decorrenza successiva al primo ottobre 2011 – si legge nella relazione tecnica sulla futura legge – e agli incarichi conferiti successivamente al decreto manovra”. Non solo. Oltre a colpire le pensioni vere e proprie, la stretta riguarda anche le liquidazioni. Come a dire che, quando il traguardo si avvicina, è inutile tentare lo sprint finale.