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Manovra, Padoan: “Più tasse dalle Regioni? Può darsi, ma noi chiediamo solo più efficienza”

“Le Regioni aumenteranno il loro prelievo? Può darsi. Ma c’è sempre un appostamento di risorse a fronte di un aumento del prelievo e poi saranno i cittadini a giudicare”. Lo ha detto ai microfoni di Radio Anch’io il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, all’indomani dell’approvazione della legge di Stabilità 2015.  

Il possibile aumento della tassazione locale sarebbe legato alla spending review imposta dal governo come una delle voci fondamentali a copertura della manovra, che dovrebbe imporre alle Regioni un risparmio nell’ordine di quattro miliardi. Non arriveranno tagli lineari, ma un processo di selezione sui capitoli di risparmio. Il numero uno del Tesoro ha chiarito poi che il pressing sugli enti locali “non è” per far in modo “che aumentino le tasse, ma perché migliorino l’efficienza. Siamo convinti che i margini ci siano. Si tratta di dare gli stimoli giusti, a partire dal governo”.

Le “preoccupazioni” relative alle coperture “sono senza fondamento” e “tra qualche ora saranno pubblici i testi che descriveranno misura per misura i tagli di spesa e le operazioni dal lato delle entrate, esaminato tutte le voci di tagli ai ministeri, alle regioni e agli enti locali”, ha proseguito Padoan, spiegando di non essere preoccupato per gli eventuali rilievi di Bruxelles, perché “stiamo interpretando le regole del patto di stabilità, tenendo conto di due fattori eccezionali: il quadro macroeconomico sfavorevole e il fatto di aver messo in campo un ambiziosissimo programma di riforme strutturali. Non facciamo deficit, ma lo riduciamo, pur in un contesto di recessione e con sintomi di deflazione”. 

Quanto al trattamento di fine rapporto in busta paga, il ministro ha aggiunto che il tema è “molto semplice: viene data ai lavoratori la facoltà volontaria di mettersi in tasca il Tfr. Questo potrebbe generare carenze di liquidità per alcune imprese e per questo c’è un accordo con le banche”. Infine, Padoan ha sottolineato che “questa manovra è fortemente a favore dei lavoratori e creerà più lavoro. Ci sono risorse per i redditi più bassi, ci saranno soldi a favore della scuola. La filosofia è di redistribuire le risorse tagliarle laddove non servono”.

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