La Ragioneria generale dello Stato ha chiesto al Parlamento di cancellare 14 articoli della legge di bilancio e di correggerne altri 60. È questo il risultato della revisione contabile sul diluvio di emendamenti – oltre 200 – che domenica scorsa ha inondato la manovra 2021 in commissione Bilancio alla Camera. L’intervento della Ragioneria comprime tempi che già prima erano stretti: il testo ritorna in commissione, dove si dovranno trovare le coperture che non erano state indicate dai deputati e che la Ragioneria ha impallinato.
Ormai, per evitare l’esercizio provvisorio, i parlamentari sono costretti a una marcia serrata. Stando al calendario dei lavori definito martedì sera dalla conferenza dei capigruppo di Montecitorio, oggi la Camera darà il via libera alla fiducia sulla manovra, mentre il voto finale arriverà solo dopo Natale, domenica 27. Il testo passerà quindi all’esame del Senato per l’approvazione definitiva. Di fatto, l’Aula di Palazzo Madama avrà a malapena il tempo di leggere il provvedimento.
Fra gli emendamenti censurati dalla Ragioneria c’è quello che abolisce l’Iva sui vaccini, sui tamponi e sulla diagnostica Covid, intervento per il quale non sarebbe stata precisata una copertura finanziaria convincente (servirebbero 400 milioni). Tagliata anche la nona salvaguardia per gli esodati, considerata eccessivamente costosa per le casse dello Stato (34,9 milioni per 2.400 persone).
La Ragioneria ha chiesto di rimettere mano anche alle agevolazioni fiscali (credito d’imposta del 50 per cento) per le imprese che avviano nuove attività nelle Zone economiche speciali (Zes) e alla proroga della cassa integrazione in deroga per le aree in crisi di Trento e Bolzano. Niente da fare per l’Iva sui marina resort (che resta al 22%) e per l’istituzione di un centro di formazione dei Vigili del fuoco a L’Aquila. Salta anche il finanziamento di 5 milioni l’anno per tre anni per lo screening neonatale.
Nel mirino della Ragioneria anche la riorganizzazione della Croce Rossa, i 100 milioni in più per il bonus tv smart e l’abolizione dell’Iva sui money transfer.
La portata complessiva del Del Bilancio per il 2021 è particolarmente rilevante: “Predispone interventi di stimolo e di rilancio dell’economia di portata e ampiezza senza precedenti: quasi 40 miliardi a cui vanno aggiunti i 31 miliardi di euro di effetto di trascinamento dei decreti anti-crisi varati in questi mesi”, ha affermato il vice ministro dell’Economia, Antonio Misiani. Quasi 5 miliardi di spesa sono stati aggiunti dai parlamentari nel corso dell’iter di approvazione. Ed è proprio su questi che la Ragioneria dello Stato ha voluto vederci chiaro.