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Manovra, la Camera dà l’ok alla fiducia: dalle pensioni ai bonus, ecco le principali novità per il 2025

Imagoeconomica

Il governo ha incassato alla Camera la fiducia sulla Manovra. I deputati che hanno votato a favore sono stati 211, 117 quelli contrari. Alle 20 è prevista la Nota di variazione. Le dichiarazioni di voto finale sul provvedimento inizieranno invece alle 21 in diretta Tv. 

La legge di bilancio è uscita dall’esame in commissione alla Camera con molte novità rispetto al testo approvato lo scorso ottobre. In totale, parliamo di un provvedimento da 30 miliardi, oltre la metà dei quali serviranno per rendere strutturali taglio del cuneo e Irpef a tre aliquote. Tanti i cambiamenti previsti per il prossimo anno: si va dalla stretta sulle detrazioni al bonus nuove nascite, dalla mini rivalutazione delle pensioni minime ai tagli ai ministeri, dal bonus casa al 50% solo per le prime abitazioni al contributo chiesto a banche e assicurazioni. E ancora: c’è la fine del bonus per l’acquisto di caldaie a gas, lo stanziamento di un miliardo in più alla Tav, lo stop alla proroga di un nuovo semestre per trasferire il Tfr nei fondi pensione, il contributo chiesto a banche e assicurazioni. 

I prossimi passaggi

Gli ultimi giorni di lavoro sul testo sono stati caratterizzati – come da tradizione – da ritardi, sedute notturne, numerose riformulazioni delle misure più recenti e polemiche tra i partiti.

Dopo il voto finale di questa sera alla Camera, la Manovra approderà in Senato. Lunedì prossimo arriverà in Commissione Bilancio per poi passare in Aula per il via libera definitivo, in programma e tra il 27 e il 28 dicembre.

Le misure principali della Manovra

Il valore della Manovra, come detto, è di circa 30 miliardi. La parte più corposa del provvedimento, circa 18 miliardi è dedicata all’intervento per rendere strutturale, almeno per i prossimi 5 anni, la riduzione del cuneo fiscale per i redditi fino a 40mila euro e il passaggio a tre aliquote Irpef. 

Tra i cambiamenti più importanti spicca l’arrivo di una stretta sulle detrazioni che interesserà i contribuenti con reddito oltre 75 mila e 100 mila euro. 

Il Ddl bilancio porta diverse novità rilevanti per il mondo delle imprese e del lavoro, come l’Ires premiale o la possibilità di andare in pensione a 64 anni (ma con 25 anni “contributivi” e la previdenza complementare). Cambiano anche le regole per i lavoratori che hanno presentato le dimissioni volontarie da un impiego a tempo indeterminato nei 12 mesi precedenti che avranno diritto alla Naspi in caso di licenziamento solo se hanno almeno 13 settimane di contribuzione dal nuovo impiego.

Per le famiglie invece non ci saranno novità sostanziali: c’è un bonus per le attività extra-scolastiche dei ragazzi delle elementari e delle medie (età 6-14 anni) ma solo per i nuclei con reddito Isee fino a 15 mila euro. Previsto anche un contributo una tantum di mille euro per ogni figlio nato o adottato da gennaio 2025 a condizione che il nucleo familiare di appartenenza del genitore richiedente presenti un valore Isee non superiore a 40.000 euro annui.

Tra proposte di modifiche accolte e nuove misure introdotte, per circa 300 correzioni in gran parte frutto di riformulazioni dei relatori, emergono la scomparsa, rispetto al testo originario, della figura dei revisori del Mef nelle società che hanno ottenuto finanziamenti pubblici (saranno gli organi già esistenti a vigilare) e l’attenuazione della stretta su criptovalute, salirà al 33% ma dal 2026, e web tax (torna la soglia dei 750 milioni di fatturato). Accettata la richiesta, avanzata tra gli altri dall’Anci, di mitigare il blocco del turnover nella Pa: il vincolo alle nuove assunzioni è saltato per Enti locali e Camere di Commercio.

Per quanto riguarda gli interventi di carattere infrastrutturale (tra questi un miliardo alla Tav e il finanziamento della Sibari-Catanzaro) spicca l’aumento delle risorse in arrivo dal Fondo sviluppo e coesione a 3,8 miliardi e destinate al Ponte sullo Stretto, con un costo complessivo che supererà, secondo le stime attuali, i 12 miliardi. Sono rientrati nella manovra i fondi per la Metro C di Roma. 

Nuove modifiche ai bonus casa. Confermato il progressivo ridimensionamento del Superbonus, dal 1 gennaio 2025 passerà dal 70% al 65% limitato agli interventi con Cilas già presentata al 15 ottobre 2024 e lavori approvati. Prorogato nel 2025 l’Ecobonus: dal 2025 scenderà al 50% per la prima casa ed al 36% per gli altri immobili posseduti. Ok al bonus elettrodomestici: per il 2025 viene concesso un contributo non superiore a 100 euro per l’acquisto di elettrodomestici di elevata efficienza energetica non inferiore alla nuova classe B, prodotti in Europa, con contestuale smaltimento dell’elettrodomestico sostituito. Viene meno la possibilità di ottenere agevolazioni fiscali per l’acquisto di caldaie a combustibili fossili.

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