Alzare la no tax area da 8mila a 10mila di reddito annuo, permettendo a 2,3 milioni di italiani in più – distribuiti fra pensionati e lavoratori dipendenti – di non pagare l’Irpef. Nemmeno le addizionali comunali e regionali, che per i redditi bassi pesano quasi quanto l’imposta madre. La misura, che potrebbe entrare nella nuova manovra di Bilancio, è oggetto di studio sempre più approfondito a Palazzo Chigi e sembra convincere sia dal punto di vista dei numeri sia da quello elettorale. Partiamo dal primo.
A fronte di un costo non eccessivo per le casse dello Stato – 1,8 miliardi, secondo le prime proiezioni – l’estensione della no tax area porterebbe nelle tasche di molti contribuenti un beneficio economico di rilievo. Lavoratori e pensionati con 9mila euro di reddito si ritroverebbero in tasca fra i 440 e i 480 euro in più ogni anno, mentre per quelli che si avvicinano a quota 10mila il guadagno arriverebbe a 740-820 euro.
Sul versante politico, invece, alzare l’asticella della no tax area sembra una scelta vincente per diversi motivi. Innanzitutto permetterebbe di mantenere una vecchia promessa del governo Renzi, che nel 2015 aveva assicurato una riduzione dell’Irpef entro fine legislatura, a completamento di un percorso iniziato con i tagli di Tasi, Imu e Ires. Inoltre, la misura avrebbe un valore sociale facilmente spendibile in sede elettorale, perché andrebbe a sostegno delle fasce più povere della popolazione, che non hanno potuto beneficiare del bonus da 80 euro. Senza contare che l’intervento sarebbe in continuità con un altro provvedimento introdotto dalla manovra dell’anno scorso, ovvero l’innalzamento della no tax area per i pensionati a 8mila euro, stessa quota dei lavoratori dipendenti.
Al contrario, un’eventuale cancellazione dell’Irpef per tutti gli scaglioni di reddito (fino a quota 55mila euro) costerebbe moltissimo (circa 4 miliardi in più) a fronte di un beneficio molto meno significativo per i contribuenti (appena 185 euro per le fasce medio alte). Non ne varrebbe la pena, né dal punto di vista dei numeri né da quello elettorale.