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Manovra, I. Visco: approvarla al più presto

”La situazione impone decisioni rapide e coraggiose”, quindi “il decreto va approvato al più presto”. Ne è convinto il vicedirettore generale di Bankitalia, Ignazio Visco. In audizione in commissione Bilancio al Senato, Visco tuttavia puntualizza che se da un lato la manovra all’attenzione di palazzo Madama ”accelera il processo di riduzione del debito” e ”permette il sostanziale conseguimento dell’obiettivo di disavanzo fissato per il 2013, riducendo ulteriormente lo squilibrio nell’anno successivo portandolo a circa l’1% del prodotto”, dall’altro lato però ”bisogna anticipare la definizione delle ulteriori misure necessarie per conseguire il pareggio di bilancio nel 2014”.

”Lo sforzo per elevare il potenziale di crescita va intensificato, dando attuazione a misure incisive in tempi rapidi”, ha insistito Visco, secondo il quale così facendo “ne risulterà accresciuta la fiducia nell’azione di risanamento con il fondamentale dividendo di un duraturo ritorno degli spread su livelli commensurati alla forza potenziale dell’economia italiana. Se questi livelli di spread dovessero persistere si determinerebbero oneri ingenti per i conti pubblici. Nell’immediato i costi sono limitati, ma l’incertezza mette i mercati in difficoltà e li rende nocivi”. Perciò “questo decreto va approvato al piu’ presto”. Per rilanciare l’economia e il sistema produttivo del nostro Paese, Bankitalia invita a intervenire su tre fronti: competitività, concorrenza e infrastrutture.

“Va accresciuta la capacità competitiva delle imprese italiane e ne va stimolata la crescita dimensionale”, senza la quale le aziende nazionali “difficilmente potranno affrontare con successo i processi di innovazione e internazionalizzazione”. In secondo luogo, ha continuato Visco, “va accelerato il superamento delle norme anti-concorrenziali che ancora caratterizzano il nostro sistema produttivo, soprattutto nel settore dei servizi”. Infine “va migliorata la dotazione infrastrutturale, ricercando una maggiore efficienza nella spesa e dando certezza ai programmi”. Quello dell’urgenza è un tasto su cui Visco ha insistito, mettendo tuttavia in guardia contro alcuni rischi.

“C’e’ l’urgenza di avviare un’azione di respiro più ampio che riporti il nostro Paese su un sentiero di crescita sostenibile e duratura” e le misure adottate con la manovra e la decisione di approvare il decreto in tempi rapidi “sono da valutare molto positivamente”, tuttavia “la correzione degli squilibri nei conti pubblici non può essere disgiunta da un sostanziale aumento di crescita tendenziale della nostra economia”. Per Visco va valutato positivamente l’anticipo al 2014 del meccanismo che lega l’età di pensionamento alla speranza di vita, ma ”si sarebbe potuto intervenire più decisamente per correggere alcune disparità di trattamento tra diversecategorie di lavoratori”.

In particolare, precisa Visco, “è stato rimandato al 2020 l’avvio del processo di allineamento dell’età di pensionamento delle lavoratrici del settore privato a quella degli uomini e delle lavoratrici del pubblico impiego”. Le lavoratrici del pubblico impiego, sottolinea, “hanno subito un incremento di 5 anni dei requisiti anagrafici per il pensionamento di vecchiaia in un solo biennio”. Un altro rilievo riguaguarda il rischio che la manovra possa profilare un aumento delle tasse. “Sebbene il documento di economia e finanza prefigurasse una correzione basata sui tagli di spesa, nel decreto legge le misure sulle entrate determinerebbero i due quinti dell’aggiustamento nel 2013 e oltre un quarto nel 2014: ciò comporta un lieve aumento della pressione fiscale rispetto al 2010”.

Inoltre, sottolinea Visco, ”è possibile che gli interventi sulla finanza locale determinino incrementi del prelievo a livello decentrato”. Ancora, prosegue, qualora non si decida di incidere anche su altre voci di spesa, ma si ricorra alla sola delega per la riforma fiscale e assistenziale per reperire le risorse necessarie all’ulteriore correzione per il 2013-14, ”sarà inevitabile accrescere le entrate, data la limitata dimensione della spesa per l’assistenza”.

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